Un progetto condiviso tra Scuola «Dante» di Pola e Liceo «Manzù» di Bergamo

Sta volgendo al termine il progetto di studio e scambio culturale “Le vie nella storia. Passato e presente per la costruzione di un’identità europea condivisa”, che ha coinvolto il Liceo artistico statale “Giacomo e Pio Manzù” di Bergamo e la Scuola Media Superiore Italiana “Dante Alighieri” di Pola. Avviato lo scorso ottobre con una prima visita a Pola, il progetto ha portato in città ottanta studenti bergamaschi di arti figurative e applicate che hanno ispezionato i resti lasciati dall’antichità a Pola, nella fattispecie l’anfiteatro, il teatrino sul Colle castello, le tre porte (Gemina, Ercole e Sergia), il Tempio d’Augusto eccetera, per studiarli da vicino e proporre soluzioni di valorizzazione e presentazione alternative (multimediali) rispetto a quelle finora praticate. Ora sono tornati a Pola per presentare un video che documenta il loro percorso di studio polese. Dopo la visione nell’atrio dell’”Alighieri”, il 27 maggio prossimo il documentario sarà riproposto a Bergamo nell’ambito della cerimonia di chiusura del progetto alla presenza di autorità e ospiti, tra cui una delegazione del Ministero dell’Istruzione italiano che figura tra gli enti patrocinatori dell’iniziativa.

Legati dal liberto Pallante
A ricevere gli ospiti bergamaschi la preside dell’Alighieri, Debora Radolović, che ne ha lodato l’intraprendenza e la creatività: “Ecco che abbiamo davanti un bellissimo esempio di come ci si debba approcciare allo studio della storia fuori dalle quattro mura scolastiche lasciando libero sfogo alla fantasia”.
”Pola e Bergamo hanno radici comuni, perché anche Bergamo è stata fondata dai Romani”, ha ricordato il suo omologo bergamasco, il dirigente scolastico Cesare Emer Botti che ha condiviso con la scolaresca della “Dante Alighieri” un ragionamento sul valore della scuola nel mondo globalizzato e ipertecnologizzato contemporaneo: “Che cos’è la scuola oggi? È uno spaccato dell’Europa del futuro perché gli studenti di Paesi diversi si frequentano, viaggiano e si mettono a confronto. Va da sé che le radici di ogni nazione rimangono ma il futuro è comune ed è europeo. La stessa scuola non è più quella di una volta. Non poggia più sul nozionismo ma sulle competenze, perché Internet ha cambiato le carte in tavola: le nozioni sono ovunque, bisogna saperci ragionare intorno e interpretarle”, ha detto il dirigente del liceo bergamasco, augurando agli studenti di Pola di essere “il futuro migliore che cerchiamo”.
Le docenti Barbara Mocibob e Silvia Chiesa hanno spiegato per filo e per segno le tappe di questo percorso di ricerca e studio intorno alle emergenze romane di Pola, mentre a nome degli studenti si è rivolto alla platea lo studente Simone Fachinetti. In entrambe le città i resti romani sono legati al periodo augusteo, ma un personaggio appare emblematico se s’insiste a cercare un legame tra le due città. Si tratta del liberto Pallante, che ebbe possedimenti a Bergamo e a Pola; un particolare biografico non di primissimo piano che ciò nonostante è apparso come “un segno del destino” a Barbara Mocibob nel concepire il concetto quadro del progetto. Mocibob, docente dell’indirizzo di studio Audiovisivo e multimediale al Liceo artistico di Bergamo, è figlia di un istriano polese la cui famiglia affonda le proprie radici in quel di Caroiba. Insomma, Pola e Bergamo sono ora ufficialmente amiche, le due scuole sono ufficialmente amiche e chissà che il futuro non riservi ai due enti locali qualche possibilità di contatto anche a livello istituzionale.

L’architettura e la moda
Dopo la loro visita di studio a Pola, gli studenti degli indirizzi di architettura, grafica, design e multimedia hanno creato ipotetici pannelli informativi interattivi per ipotetici turisti da leggersi con gli occhi e con lo smartphone (attraverso i codici QR), strumenti di comunicazione che spiegano la storia di Pola e il suo retaggio architettonico romano da valorizzare. In questo ambito, l’indirizzo audio-visivo ha girato immagini, scattato fotografie e montato un video di presentazione del progetto. Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza la partecipazione dei loro coetanei polesi, studenti della “Dante Alighieri”, che hanno fatto conoscere ai bergamaschi i luoghi, le vie, le piazze e i monumenti romani che anche oggi costituiscono l’ossatura della città moderna che conosciamo e abitiamo. Hanno dato una mano i docenti di storia e storia dell’arte, Marta Banco e Mauro Bortoletto, nelle visite guidate al Tempio d’Augusto, Port’Aurea con l’Arco dei Sergi, via Carrara con Porta Ercole e Porta Gemina, il ninfeo e l’anfiteatro. In quell’occasione la delegazione bergamasca era stata ricevuta dal vicesindaco in quota CNI, Bruno Cergnul. Con Silvia Chiesa gli studenti hanno studiato anche il lato estetico della storia romana: il vestiario, le acconciature, la storia della moda e l’estetica romana in senso lato. Con Bortoletto gli studenti hanno creato anche una versione istriana del liberto Pallante, affiancandogli una capretta, l’animale simbolo dell’Istria. In uno dei laboratori è emersa la mascotte del progetto, ideata nel corso di lezioni congiunte dedicate alla questione narrativa dei personaggi. Insomma, una collaborazione a 360 gradi che dimostra come la didattica debba guardare oltre i confini ristretti delle rispettive città, regioni e nazioni per allargare gli orizzonti ed espandere il pensiero di quanti saranno, un giorno, cittadini europei a tutto tondo.

Daria Deghenghi
Fonte: La Voce del Popolo – 28/04/2023

Foto: Daria Deghenghi – La Voce del Popolo

 

 

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