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Un anno fa scompariva la dalmata Mila Schon (agenziami.it 11 set)

Proprio in questi giorni, esattamente un anno fa, scompariva una donna che nel panorama del mondo della Moda si è sempre contraddistinta, fondando il suo marchio sui concetti di linearità, sobrietà, gusto del colore, geometria. Guarda il video su youtube

Maria Carmen Nutrizio, la "sarta" milanese, anche se d'adozione, è nata nel 1916 nella città dalmata di Traù, in una piccola isola della Dalmazia. Frequenta le scuole a Trieste fino ai 18 anni e poi si trasferisce nel capoluogo lombardo nell’immediato dopoguerra, dopo aver sposato Aurelio Schön, commerciante di preziosi.

Inizia la sua attività nel 1958. La sua prima sfilata viene organizza nell’atelier di via San Pietro all’Orto di fronte alle amiche, presentando capi che subito evidenzieranno il suo stile, linee rigorose, abiti tutti fatti a mano. Comincia da subito ad essere la sarta del jet set italiano e internazionale.

Dopo aver collezionato premi e successi apre nel 1970 la boutique di Roma e presenta la collezione “Persiani”, abiti da sera fittamente ricamati.

Nel 1971, crea le linee di pret-à-porter , donna e uomo“ Uomo-Schon” e sviluppa una linea di accessori. E’ uno dei primi marchi “Made in Italy” ad entrare nel mercato giapponese.

Nel 1985, il Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, nomina Mila Schon “Commendatore della Repubblica”. Riceve la “Stella di Michelangelo” dalla camera della Moda e il premio “Visione Moda-Costume” dal comune di Venezia.

Nel febbraio 2008, Bianca Gervaso viene nominata direttore creativo del marchio.

Sempre un anno fa e in occasione di Pitti Uomo a Firenze, viene presentata "M as Mila", la monografia di Mila Schon che celebra i 50 anni della maison da lei fondata. Edito da Electa Mondadori ( e curato da Patrizia Gatti), all'interno del libro ricordi ed immagini spiegano i segreti di uno stile inimitabile e atemporale.

Il 5 settembre 2008, la Sig.ra Mila Schon, fondatrice del marchio, scompare all’età di 91 anni.

Diversamente dalla moda francese, caratterizzata dalle forme a corolla chez Dior, dalle costruzioni volumetriche di Balenciaga, e fuggendo dall’opulenza e la frivolezza, la moda di Mila Schön è tutta caratterizzata da linee sobrie e nitide. E’ la ricerca di una purezza, quasi di un candore formale, uno stile raffinato, fatto di cuciture nascoste e di una silhouette a trapezio o sacco.

Studierà materiali nuovi che diventeranno il suo trademark, come il tessuto double che prevede l’accoppiamento di due tessuti: lana con la lana o lana con cotone. «Concepivo gli abiti come li volevo: senza fodere, con l’interno uguale all’esterno, il double face mi dava l’idea dell’ordine, del pulito».

Ha fatto della "complessità semplice" il suo modo unico e speciale di disegnare l'eleganza femminile.

Mila Schon ha vestito personaggi del jet set internazionale come Jacqueline Kennedy e Marella Agnelli. Un tema che ha sempre caratterizzato le sue creazioni è il rapporto fra ricerca artistica e progettazione: le onde, i cerchi concentrici e colorati, gli intarsi si ispirano alle opere di artisti moderni quali Mondrian, Calder, Klimt, Pollock. Scelta cromatica precisa e riconoscibile nei suoi abiti scarni ed essenziali, pensati proprio come la tela di un artista.

«Io noto solo il brutto delle cose, eliminandolo rimane il bello», amava dire.

Ilaria Capanna

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