UMAGO Hanno commesso uno scempio culturale di gravissima portata devastando irrimediabilmente i resti di un'antica villa romana del secondo secolo avanti Cristo ubicata a San Lorenzo di Daila, a Umago, e la polizia le ha denunciate. Stiamo parlando delle aziende edili Umag Gradnja di Umago e Savudrija Inzenjering di Salvore, che nel 2005 hanno costruito due palazzi abitativi sul sito della villa romana, senza rispettare le condizioni poste dalla Direzione statale per la tutela del patrimonio culturale e dalla Sovrintendenza ai beni culturali. Le aziende hanno ignorato anche i divieti successivi di fermare i lavori.
La polizia ha avviato le indagini in base alla denuncia della Procura comunale di Buie del 26 maggio scorso. Anche gli studiosi del Museo civico di Umago nel 2008 avevano segnalato la devastazione, senza però che nessuno reagisse. Ma come era la villa romana, di cui dunque non ci sono più tracce? Nella dettagliata relazione gli archeologi umaghesi scrivono che la struttura aveva 15 vani, in gran parte nel settore termale della villa, e due ambienti scoperti. In due sale si trovavano le piscine la cui acqua veniva riscaldata con il sistema dell'ipocausto e vi era anche un grande contenitore d'acqua. La casa venne costruita agli inizi del Principato d'Augusto e in tarda epoca antica venne annesso un piccolo torchio per olive. Un patrimonio culturale d’inestimabile valore dunque è stato sacrificato sull'altare della speculazione edilizia. Non è la prima volta in Croazia, dove le leggi sulla carta esistono, però il rispetto a volte lascia alquanto a desiderare. Specie nel settore dell'edilizia: negli anni scorsi si è rivelato il business del secolo. Figurarsi se gli speculatori potevano fermarsi davanti a resti archeologici che per loro creano solo intralci e ostacoli sulla strada del profitto. Come andrà a finire la vicenda giudiziaria? Il solito ”processino” si trascinerà per le lunghe e alla fine sarà emesso il verdetto di colpevolezza. La condanna consisterà nel pagamento di un'ammenda medio-piccola, probabilmente già inclusa nel preventivo spese del progetto. (p.r.)
