LETTERE
Durante la presentazione del libro dedicato al fotografo Francesco Penco svoltasi presso la libreria Minerva nella serata di venerdì 11 dicembre, l’avvocato nonché ex esponente socialista Gianfranco Carbone ha criticato aspramente la mostra «Futurismo di confine – Avanguardie di regime» organizzata dall’Irci nel neonato museo della Civiltà istriana, fiumana e dalmata affermando che essa presenta «elementi apologetici del fascismo». La cosa mi ha confortato alquanto: allora non sono solo io ad avercela con quelli dell’Unione degli Istriani! Avevo paura che la mia nota idiosincrasia contro certi ben conosciuti elementi reazionari istro-veneti che imperversano nella nostra bella città avesse offuscato il mio metro di valutazione.
Spero sinceramente che il severo giudizio di Carbone sarà seguito da quello di altri esponenti della cultura cittadina che non hanno paura di esprimere le loro opinioni. A questo punto la Provincia dovrebbe togliere il suo patrocinio alla manifestazione, con un atto formale, e provocare con ciò un dibattito serio circa la politica culturale che si sta avvitando in questa città su contenuti sempre più scopertamente apologetici del fascismo. Ma temo proprio che questo non succederà.
Gianni Ursini
