POLA Pare sempre più fondata l'ipotesi che il corpo senza vita trovato lunedì scorso vicino all'Isola di Peneda, a un miglio fuori dal Parco nazionale di Brioni, sia quello del sub italiano Gino Carnevali, 43enne di Montecassiano in provincia di Ancona.
L'uomo era scomparso in mare il 1.o maggio scorso a Porto Potenza Piceno e si calcola che il corpo sia stato trasportato sull'altra sponda dell’Adriatico dalle forti correnti marine. Va detto che l'autopsia effettuata al Reparto patologia di Pola non ha risolto il mistero dell'identità della salma. Ora si procederà all'esame del Dna, che non dovrebbe lasciare dubbi. La salma era stata notata dall'equipaggio del mercantile ”Brodospas Storm” che naviga con bandiera lussemburghese, e subito erano state avvertite la Capitaneria di porto e la Polizia. La portavoce del Ministero dei trasporti, comunicazioni e del mare Marina Haluzan aveva riportato le valutazioni del medico legale secondo il quale il corpo si trovava in mare da molti giorni. Aveva precisato trattarsi di un uomo corpulento, che aveva addosso una muta subacquea in due pezzi, con dei pesi di piombo attorno alla vita. Però non aveva né maschera né bombole e il volto era deformato. La descrizione della salma viene messa in collegamento con la scomparsa in mare oltre un mese fa proprio di Gino Carnevali. Sulla vicenda hanno indagato i giornalisti del ”Glas Istre”, che si sono messi in contatto con alcuni colleghi italiani sull'altra sponda adriatica che avevano seguito il caso. Gino Carnevali, di professione autotrasportatore, esperto sub e grande appassionato di pesca, la mattina del 1.o maggio era salpato a Porto Potenza Piceno a bordo di un gommone dirigendosi verso il mare aperto. Poi di lui nessuna notizia. Durante le ricerche era stato trovato unicamente il suo gommone ancorato, a bordo del quale non c'erano i pesi di piombo. (p.r.)
