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Trieste: i giornali del dopoguerra (Il Piccolo 05 dic)

Nel 1945 in una Trieste stremata dagli eventi bellici e al centro di una drammatica e convulsa situazione politica, la carta stampata trovò particolare fervore. A parlare dei giornali triestini dal maggio 1945 al 10 febbraio 1947, quando a Parigi venne firmato il trattato di pace, sarà Guido Botteri nell’incontro promosso oggi alle 17.30 presso il Museo Sartorio, Largo papa Giovanni XXIII, dalla Società di Minerva.

Ben quarantadue testate uscirono a Trieste in quell’arco di tempo: riviste, fascicoletti, periodici, giornali di passatempo e quotidiani, tra cui quello del Servizio informazioni del Gma, il Giornale Alleato appunto, che uscì dal 19 giugno 1945 al 2 marzo ’47 allorché cedette il posto al Giornale di Trieste, che uscì il 6 marzo e che «tutti intesero essere il nome de ”Il Piccolo” durante la dominazione alleata». Organo del partito comunista di Trieste, invece, era «Il Lavoratore» il cui primo numero risale al 25 maggio 1945. Dello stesso anno, ma uscì il 13 maggio, il quotidiano Primorski Devnik, attivo ancor oggi, mentre il 23 luglio sotto la direzione di Vittorio Furlani uscì, promosso dal Comitato di liberazione nazionale, La voce libera, che aveva tra i suoi editorialisti Silvio Benco. Ancora, tra i quotidiani, Il nostro Avvenire, organo dei combattimenti di nazionalità italiana nell’esercito di Tito. E il Corriere di Trieste, che nasce nel giugno 1945 come quotidiano democratico indipendente, in realtà filo-jugoslavo.

Nella sua relazione, accompagnata da diapositive, Guido Botteri – triestino, giornalista, già direttore della sede Rai di Trieste – porrà l’accento anche sui settimanali, sui quindicinali e sulle numerose riviste di quegli anni. Riviste di carattere culturale come Atman, Il Caffè degli intellettuali, Mondo Unito, Il Torpedone, Vernice. Periodici politici, e satirico-umoristici come El Merlo, Radio Babe, La Coda del diavolo. Ma va anche il quindicinale studentesco Caleidoscopio, da cui prese vita – grazie ai brillanti giornalisti Lino Carpinteri e Mariano Feraguna – La Cittadella. E il settimanale Vita Nuova, periodico della Curia vescovile, fondato nel 1910.

Grazia Palmisano

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