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Trieste e la Slovenia (Il Piccolo 02 giu)

LETTERE

Quando negli anni ’60, frequentavo la scuola «Gian Rinaldo Carli», abbiamo svolto un tema d’italiano che verteva sul passato e futuro di Trieste. La professoressa ha fatto annullare tutti i temi dandoci dei sovversivi e informandoci di aver passato una notte da non augurare al peggior nemico. In sostanza quasi tutti gli alunni avevano scritto che si stava meglio quando si stava peggio, sotto l’amministrazione austriaca, invece sotto l’amministrazione italiana non c’era futuro. Mi ricordo, che nel mio tema avevo fatto una similitudine con il tramonto del sole nel mare, per dire che quel tramonto rispecchiava la fine di Trieste. Sul giornale locale ho letto in questi giorni che la vicina Slovenia ha intenzione di costruire il Parco del Mare e che le crociere vanno oltreconfine. Veramente una mazzata per la nostra città, così acculturata e tanto italiana. Ma allora il vicino Stato ci sta facendo (per usare un eufemismo) le scarpe? E non da quest’anno, ma da molti anni. La popolazione della Slovenia conta circa 2 milioni di anime e chi l’amministra suppongo debba possedere attributi di acciaio. La nostra Madre Italia invece non ci aiuta. I politici che ci amministrano, sono veramente privi degli attributi? Oppure il governo italiano, di noi, non si cura minimamente?

Signori cittadini ma non vi rendete conto di chi ci sta amministrando? Gente che magari è di sinistra e va a destra o viceversa (qualcuno potrà dire che cambiare è segno di intelligenza, mah…), non ha interesse a veder crescere la città, ma solamente a fare carriera, e a render noto quanto sono bravi i figlioletti, allo scopo di riservare loro un futuro come politici, poiché è notorio che si guadagna bene e si hanno vari privilegi e benefit, non è come andare a lavorare nelle miniere.

Svegliatevi!

Serena Clari

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