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Tasse, in vigore la convenzione Italia-Slovenia (Il Piccolo 13 gen)

ROMA Alla Farnesina ha avuto luogo ieri lo scambio degli strumenti di ratifica della Convenzione con la Slovenia per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, che era stata firmata a Lubiana l'11 settembre 2001.

La Convenzione è pertanto entrata in vigore. Il provvedimento legislativo che recepiva l'accordo – si legge in una nota del ministero – era stato adottato dal Parlamento nel 2009. In Slovenia, la Convenzione era stata ratificata invece gia' nel marzo del 2002. Lo strumento di ratifica sloveno è stato consegnato dall'incaricato dell'Ambasciata di Slovenia a Roma al Capo dell'Unità per il Contenzioso Diplomatico e dei Trattati, Giorgio Marrapodi. Con l'entrata in vigore del Trattato, da un lato si aggiunge un ulteriore tassello al sistema di convenzioni per evitare le doppie imposizioni stipulate dall'Italia, dall'altro si arricchisce l'insieme dei rapporti bilaterali con la Slovenia, completando il quadro giuridico nel quale si trovano ad agire gli operatori economici italiani, coerentemente con la cooperazione strutturata che Italia e Slovenia hanno avviato nel 2008 per promuovere la creazione di un polo di sviluppo nell'Alto Adriatico.

La Convenzione italo-slovena per evitare le doppie imposizioni e per prevenire le evasioni fiscali, 31 articoli in tutto, è stata firmata dagli allora ministri degli Esteri dei due Paesi, Renato Ruggiero e Dimitrij Rupel. Il documento sostituisce un analogo accordo sottoscritto nel 1982 tra Italia e l'allora Jugoslavia, ma la sua importanza, oggi, è ben diversa, vista la diversa qualità e intensità delle relazioni bilaterali tra Roma e Lubiana nel contesto dell'Unione europea, di cui la Slovenia fa parte dal 1.mo maggio 2004.

L’Italia è stabilmente il secondo partner commerciale della Slovenia (dopo la Germania), con una quota di mercato che si aggira intorno al 15,3% nel 2008, il secondo mercato di sbocco per i prodotti sloveni (con una quota di mercato del 12,1%) ed il secondo Paese fornitore (18%). Nel periodo gennaio-settembre 2009 l’interscambio commerciale bilaterale, pari a 3.250 milioni di euro, ha determinato un saldo attivo per l’Italia di 766 milioni. Le esportazioni italiane, pari a 2.008 milioni di euro, sono diminuite del 32,1% rispetto allo stesso periodo del 2008; le importazioni italiane sono risultate pari a 1.242 milioni (-26% rispetto al periodo gennaio-settembre 2008): sono gli effetti della crisi. L’interscambio commerciale nel 2008 era stato pari a 5.977 milioni. Per quanto riguarda il livello degli investimenti italiani in Slovenia, la Banca di Slovenia indica per il 2008 un valore di 530,5 milioni (+9,2% rispetto al 2007).

L’Italia Paese si pone al sesto posto tra i principali Paesi investitori, con una quota del 4,8%, dopo Austria, Svizzera, Paesi Bassi, Francia e Germania. La Slovenia ha firmato accordi internazionali contro la doppia tassazione in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio con 45 Paesi, compresi tutti quelli dell'Unione europea, gli Stati Uniti d'America e quelli nati dalla dissoluzione dell'ex Jugoslavia: Croazia, Serbia, Montenegro, Macedonia e Bosnia ed Erzegovina, non ancora con il Kosovo.

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