Studenti e docenti in vista alla caserma Goito di Brescia, ex Campo Profughi

Si è trattato di un’occasione di intensa e  pregante importanza inserita nell’ambito delle iniziative del XIV Seminario Nazionale organizzato a Brescia, Capitale italiana della cultura 2023 assieme a Bergamo, dal Gruppo di lavoro del Ministero dell’Istruzione e del Merito con le Associazioni egli esuli istriani, fiumani e dalmati: la visita della Caserma Goito di Via Callegari a Brescia da parte degli studenti, nella sessione dedicata alla scuole, e dei docenti in quella di tre giorni di formazione.

Accolti dal Delegato provinciale di Brescia dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Laura Busecchian, e dal Tenente Colonnello Maghini all’ingresso della CASERMA GOITO, CENTRO DOCUMENTALE DI BRESCIA DELL’ESERCITO ITALIANO, il Consigliere del Ministro dell’Istruzione e del Merito prof. Marco Paolino, la Dirigente Tecnica  Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione dott.ssa Caterina Spezzano , la Referente per la formazione dei docenti M.I. Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Ufficio IV A.T. Brescia Anna Braghini, il Presidente di FederEsuli prof. Giuseppe De Vergottini, i relatori e i partecipanti iscritti al Seminario hanno potuto varcare quel portone e camminare lungo quei porticati che, tra gli anni ’44 e ’66 del secolo scorso sono stati sede di uno dei più frequentati Centri di Raccolta Profughi dell’Italia Settentrionale, sede all’interno della quale prese vita anche uno dei primi e più attivi Comitati ANVGD nati per l’assistenza dei profughi con il carismatico Presidente Antonio Cepich.

La visita in entrambi i casi è stata guidata dal prof. Giovanni Spinelli stimatissimo preside bresciano figlio di esuli da Zara , conosciuto anche come ricercatore, storico e intellettuale impegnato di eccellenza nei vari campi di interesse che lo vedono coinvolto nelle più prestigiose rassegne culturali cittadine e del territorio. La passione e l’amore per l’approfondimento puntuale in questi ultimi mesi lo hanno visto dedicare gli studi e la ricerca proprio nella ricostruzione minuziosa della accoglienza e della integrazione nel tessuto sociale bresciano dei vari flussi di zaratini, fiumani, istriani e giuliani i quali, a seguito dei vari accadimenti della storia sulla frontiera adriatica e dei trattati che ne segnarono i confini, arrivarono a più ondate nel bresciano come in tutto il territorio dello stivale, trovando una madre patria provata dalla miseria e dalla fame conseguenti ai disastri dell’ultimo conflitto mondiale. L’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia , fiera del suo lavoro e del suo impegno, è orgogliosa  di aver messo a disposizione materiale e testimonianze in supporto alle sue già minuziose ricerche che rimarranno per sempre un patrimonio di memoria di grande valore.

È stato proprio questo il valore aggiunto di una visita che si è rivelata ancora più emozionante proprio perché accompagnata da una ricostruzione fedele e puntuale che ha potuto far rivivere quei momenti così fondamentali per una comunità che cercava di ricostruirsi e ricostruire una Italia tutta con fiducia nella solidarietà e nella speranza di un domani di pace, ripresa e benessere. Una visita preparata da tempo con entusiasmo e volontà di comunicare conoscenza a riprova dell’importanza dello studio e della ricerca  nel  trasmettere  alle nuove generazioni valori e patrimonio culturale insieme alla necessaria ricostruzione storica.

Un  arricchimento per tutti.

Il professor Giovanni Spinelli

Si desidera inoltre ringraziare la fattiva collaborazione della signora Bertotto, figlia di esuli,  che in questi mesi dall’interno del Centro Documentale di Brescia dell’Esercito Italiano si è prodigata nella realizzazione di questo importante sogno trasformandolo in realtà.

Elena Depetroni
Delegato per la Scuola dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia

 

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