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Strage di Katyn: Putin chiude la ferita con la Polonia (Il Piccolo 08 apr)

KATYN L'eccidio di Katyn, come le purghe e i gulag, furono un crimine senza giustificazione, ma la colpa fu del regime staliniano e non può ricadere sul popolo russo. Con un gesto storico senza precedenti, ma senza chiedere perdono, il premier russo Vladimir Putin ha tentato ieri di chiudere così con Varsavia una ferita rimasta aperta per decenni nei rapporti bilaterali rendendo omaggio alle vittime di Katyn, la foresta alla periferia di Smolensk dove 70 anni fa la polizia segreta sovietica (Nkvd) massacrò su ordine di Stalin migliaia di polacchi, in gran parte ufficiali. Primo leader russo a far questo passo altamente simbolico, anche come ex capo dell'Fsb, ultimo erede dell'Nkvd. E a condividere la commemorazione con la controparte polacca, il premier Donald Tusk, 20 anni dopo il riconoscimento della responsabilità sovietica da parte dell'allora presidente dell'Urss Mikhail Gorbaciov. Fino al 1990, infatti, Mosca aveva continuato ad attribuire il crimine ai nazisti. Arrivato con 45 minuti di ritardo e accolto senza applausi dalla folla composta di pellegrini polacchi, Putin, superblindato, ha partecipato assieme a Tusk prima alla cerimonia in onore dei morti di Katyn e poi a quella per i cittadini sovietici eliminati nelle purghe e sepolti nello stesso memoriale: un omaggio reciproco che ha supportato la sua tesi su polacchi e sovietici vittime dello stesso carnefice.

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