Il giovedì pomeriggio è ormai appuntamento fisso con le videoconferenze organizzate dal Comitato provinciale di Milano dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia su diversi argomenti di storia della frontiera adriatica. Il primo giovedì del mese l’incontro adesso verte però su un argomento specifico, in quanto prosegue il percorso a tappe dedicato alla storia e alla letteratura italiana di Capodistria, Isola e Pirano.
Giovedì 6 marzo alle ore 18:00 in diretta sulla pagina Facebook ANVGD di Milano. Per far conoscere e tramandare la storia della Venezia Giulia (in seguito anche sul canale YouTube ANVGD Comitato di Milano) si parlerà del XV secolo sempre con KRISTJAN KNEZ (Presidente Società di Studi Storici e Geografici di Pirano, Vicepresidente Comunità Italiana Giuseppe Tartini di Pirano e Direttore Centro Italiano Carlo Combi di Capodistria) e NIVES ZUDIČ ANTONIČ (Docente del Dipartimento di Italianistica dell’Università del Litorale di Capodistria), la quale è l’autrice principale dell’opera Storia e antologia della letteratura italiana di Capodistria, Isola e Pirano (Unione Italiana, Capodistria 2014).
In Istria, a Fiume e in parte della Dalmazia, terre storicamente plurali, la civiltà latina ha contribuito a forgiarne in maniera determinante la fisionomia e la storia. Queste terre non sarebbero ciò che sono senza la plurisecolare presenza italiana e senza l’apporto della sua cultura, lingua, tradizioni, usi e costumi. Una presenza che nell’area veneta ha profondamente permeato il territorio, ha disegnato lo spazio antropico conferendogli un’impronta inconfondibile, incancellabile. Le strutture urbane, l’architettura, le arti, la musica, le lettere, la cultura materiale e immateriale tout court, sono il prodotto originale di una popolazione, quella italiana, che ha saputo raggiungere livelli di eccellenza anche nella scienza, contribuendo a scrivere pagine importanti della nostra storia e dell’umanità in genere. […]Quest’opera di più di 500 pagine nella versione originale e di quasi 300 in quella slovena racconta, forse per la prima volta in modo organico e complessivo, anche dal punto di vista della contestualizzazione diacronica, locale, italiana e finanche europea, la nostra storia attraverso le opere e l’ingegno dei personaggi illustri che l’hanno forgiata. Si tratta di un’opera di cui si avvertiva la necessità, alla luce dei ricorrenti puerili tentativi di falsificazioni e di appropriazioni storiche indebite (pensiamo ai casi del Vescovo Paolo Naldini spacciato per Pavel Naldini o Santorio Santorio ribattezzato Pavel Emil Sanktorij Svetina).
Dalla Prefazione di Maurizio Tremul