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Sindaco di Trieste ‘bacchetta’ la Slovenia (Il Piccolo 20 feb)

di SILVIO MARANZANA

«È evidente che da parte slovena c’è l’obiettivo di boicottare il rigassificatore di Trieste, ma non certo per motivi di sicurezza o di tutela ambientale». Non è piaciuta affatto al sindaco Roberto Dipiazza la conferenza stampa svoltasi l’altro giorno a Lubiana in cui il ministro sloveno dell’Ambiente, Roko Zarnic e il sottosegretario Zoran Kus hanno minacciato il ricorso alla Corte di giustizia europea non solo contro il rigassificatore a Zaule di Gas Natural, ma anche contro quello off shore proposto da E.On.

Le autorità slovene hanno elencato le attività che sarebbero minacciate dall’impatto ambientale transfrontaliero: la diversità biotica, il traffico, la sicurezza, la popolazione, la salute, il paesaggio, il turismo, la maricoltura, la pesca.

«Vogliono affondare il nostro perché hanno interessi in un altro rigassificatore, probabilmente in quello di Veglia – attacca il sindaco – e perché temono di non poterci più vendere l’energia elettrica come fanno oggi, dato che in Slovenia ne hanno in abbondanza grazie alle dighe e alla centrale nucleare di Krsko». E secondo Dipiazza è tanto più scandaloso che le obiezioni vengano da un Paese che ha una centrale nucleare in attività a un centinaio di chilometri dal confine. «Siamo ai limiti dell’indecenza – ha tuonato ancora Dipiazza – e abbiamo già superato quelli dell’ingerenza in uno Stato sovrano. Sto per avvisare il ministro degli Esteri Frattini – ha annunciato – affinché la Slovenia venga indotta a trovare un accordo».

Sono probabili «interessi della Slovenia per compartecipazioni in rigassificatori previsti in siti alternativi, a cominciare da quello di Veglia» anche secondo la presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat. «Dobbiamo tenere conto – sottolinea Bassa Poropat – che per il rigassificatore di Zaule c’è già una Valutazione d’impatto ambientale favorevole da parte del Ministero. È anche vero però – aggiunge – che finora l’informazione alla popolazione fornita da Gas Natural è stata insufficiente, se non addirittura nulla per cui da molti versanti si prospettano interrogativi e timori».

La Provincia dunque aprirà una finestra sul poprio sito in cui cittadini e associazione potranno porre le questioni che verranno poi discussse nell’ambito di tre o quattro incontri pubblici organizzati dalla stessa Provincia ai quali saranno presenti esperti e tecnici locali oltre che i rappresentanti della stessa Gas Natural.

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