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Schengen, Radin: «Sarà rafforzata l’unitarietà»

La conferma dell’adesione della Croazia all’area Schengen dal 1º gennaio 2023 ha rallegrato il vicepresidente del Sabor e deputato al seggio garantito alla Comunità Nazionale Italiana al Parlamento croato, Furio Radin.
“Ci troviamo di fronte a un evento d’importanza storica”, ha dichiarato Radin, sottolineando che con l’abolizione dei controlli alle frontiere (tra Croazia e Slovenia) il concetto di unitarietà tanto caro alla CNI potrà iniziare a manifestarsi pienamente e che da un punto di vista simbolico andranno a rafforzarsi ulteriormente pure i legami tra la CNI e la sua Patria culturale.
“È chiaro che per i connazionali in Istria, a Fiume e nel Quarnero l’adesione della Croazia allo Spazio Schengen è vista anche come uno stimolo a rafforzare ulteriormente i legami all’interno della CNI, ovvero a coltivare l’unitarietà, ma anche ad avvicinarci di più a Trieste e alla Venezia Giulia dove vivono tantissimi istriani, fiumani e dalmati”, ha rilevato Radin. “Per noi – ha puntualizzato – l’adesione della Croazia a Schengen significa un riavvicinamento agli esuli assieme ai quali costituiamo, come abbiamo sempre sostenuto, un popolo unico”. “Già l’entrata nell’Ue ci ha portato dei grandi vantaggi, Schengen ci porterà a eliminare un confine che ci divideva. Eliminando la frontiera si avrà la sensazione chiara e concreta che questo è un territorio unico e che il confine che divideva la nostra gente era artificioso, non storico”. “Sono stati momenti abbastanza sofferti. L’esito del percorso intrapreso dalla Croazia per aderire allo spazio europeo di libera circolazione è rimasto incerto fino all’ultimo, benché la convinzione sull’esito positivo del processo fosse aumentata di giorno in giorno”, ha notato Radin, osservando che l’integrazione della Croazia nel nucleo dell’Ue, quello costituito dai Paesi dello Spazio Schengen e di Eurolandia, avviene in un momento di grandi sfide per l’Europa. “In noi si rafforza la speranza che l’Europa resista, che questa fase di debolezza finisca presto e che l’Europa, unita per la prima volta nella storia dalla pace e non dalle guerre, possa continuare a esistere e a evolversi”, ha dichiarato Radin.
A chi si chiede quale sia l’utilità di tutto ciò per i comuni cittadini, Radin ha invitato a riflettere sui disagi ai quali s’andava incontro quando si doveva superare il confine prima
dell’adesione della Croazia all’Ue. “Entrando in Schengen saremo più uniti. Dobbiamo capire che nella misura in cui l’Europa supererà questo brutto periodo avremmo anche dei vantaggi economici, perché gli investitemi arriveranno”, ha terminato Radin.

Fonte: La Voce del Popolo – 10/12/2022

 

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