Ringraziare Riccardo Muti con la cittadinanza onoraria per aver scelto Trieste come meta delle «Vie dell’amicizia», per quel concerto straordinario in piazza che ha portato davanti al municipio i presidenti italiano, sloveno e croato a stringersi la mano? Non è sufficiente.
Ancora non si è spento il brivido delle polemiche durato fino all’ultimo minuto per la scelta dei monumenti cui dedicare un triplice omaggio, né si è placata l’emozione per il successo, né si sono ingoiate le delusioni di qualcuno per la mancata visita ufficiale alla Foiba, che tutto rischia di ricominciare daccapo, e con un rilancio.
L’altro giorno nella commissione dei capigruppo è stata presa visione della bozza di delibera con cui il sindaco Dipiazza ha proposto la cittadinanza onoraria a Muti, da consegnare – questa l’ipotesi – a settembre, previo voto favorevole del consiglio comunale. In quella sede (e senza contraddittorio perché infine si è deciso di rimandare anche la discussione al dopo-estate) Roberto Sasco, Udc, ha chiesto che sia verbalizzato, a futura memoria, che si potrebbe fare di più e anche meglio.
«Mi sembra un segno di sensibilità istituzionale – spiega Sasco – dare la cittadinanza onoraria anche ai tre presidenti, Napolitano, Türk e Josipovic, perché in fondo Muti che cosa ha fatto? Un bel concerto, senza dubbio, ma un’oretta di musica. La cosa importante era la visita dei tre presidenti. Se fosse conferita anche a loro la cittadinanza onoraria, il giorno della cerimonia solenne in consiglio comunale potrebbero, tutti e tre, andare a un omaggio prima alla Foiba di Basovizza, e poi alla Risiera. Perché alla fine quel monumento all’Esodo non ha convinto granché».
Sasco già vede quel giorno, tre presidenti di nuovo a braccetto a Trieste, e portati finalmente in pellegrinaggio ai monumenti giusti. «La cittadinanza onoraria – aggiunge – è cittadinanza a tutti gli effetti, si può immaginare un presidente sloveno iscritto ufficialmente all’anagrafe di Trieste? Di questa soluzione simbolicamente importante sarebbero contenti tutti, anche An, che avrebbe a quel punto grande difficoltà a dire un altro ”no”. Mentre per Muti – conclude il capogruppo Udc – va bene un ringraziamento, ma che cosa gli rappresenterebbe la cittadinanza onoraria? Non sarebbe più che una medaglietta». (g. z.)