Romana de Carli Szabados, un altro lutto nel mondo degli esuli

È morta nei giorni scorsi alla vigilia del suo 96° compleanno a Verona, dove si era trasferita da qualche tempo presso il figlio Franco, generale medico, la professoressa Romana de Carli Szabados, che ho avuto il piacere di conoscere qualche anno fa in occasione della presentazione di alcuni suoi libri qui a Gorizia nella sede del comitato provinciale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Organizzatrice di innumerevoli eventi culturali e premi, era una donna che si distingueva per la personalità e per la vasta cultura, unita ad una grande umanità e ad un forte patriottismo.

Nata a Pola, vissuta a lungo a Trieste, laureata alla Ca’ Foscari di Venezia, insegnante di Tedesco e poi preside, era scrittrice, germanista di massimo livello, profonda conoscitrice del mondo mitteleuropeo, con particolare riguardo a quello asburgico, su cui ha pubblicato decine di opere, tra romanzi e saggi storici,  e di quello giuliano, istriano e dalmata. La sua conoscenza delle lingue le permetteva di approfondire vicende e personaggi attraverso documenti custoditi negli archivi e nelle biblioteche nelle capitali dell’ex impero austro-ungarico.

Era figlia dell’irredentista polesano Carlo de Carli (Pola 1888 -Trieste 1959), che era stato arrestato dagli Austriaci una prima volta nel 1908 e poi nel 1915 come esponente della Giovane Italia. Dopo un lungo pellegrinaggio nelle carceri e nei campi di concentramento – venne internato nei campi di concentramento di Mittergrabern, dove conobbe il padre di Nazario Sauro, Goellersdorf e Oberhollabrunn – fu rilasciato solo a guerra finita, nel 1918. Come spesso ricordava Romana, il padre rientrò nella sua città “dimenticando ogni cosa, perché finalmente era italiano tra italiani”. Negli anni seguenti lavorò a Trieste quale procuratore e direttore della “Dreher”, finchè, nel settembre 1947, da esule, partì definitivamente da Pola – che non avrebbe mai più rivisto – lasciando i suoi poveri morti ed il frutto di ben quaranta anni di lavoro. Il 26 novembre 2014 l’irredentista polesano Carlo De Carli è stato ricordato nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia in una cerimonia alla quale erano intervenuti il consigliere regionale Rodolfo Ziberna (a quel tempo vicepresidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia), Lorenzo Rovis, già presidente dell’Associazione delle Comunità Istriane, il nipote di Carlo De Carli colonnello Franco Szabados, il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, la figlia Romana De Carli Szabados appunto ed il presidente della Lega Nazionale, avv. Paolo Sardos Albertini.

Romana sposò Paolo (Pali) Szabados, figlio dell’armatore di origini ungheresi  Eugenio (1898 – 1974) che dopo il primo conflitto mondiale si era trasferito in Italia, dove si distinse fin da giovanissimo come grande giocatore di scacchi (in seguito fu presidente della Federazione Scacchistica Italiana e gli fu assegnato il titolo di Maestro Internazionale). Ricco imprenditore, in grado di parlare ben 10 lingue diverse, Eugenio divenne uno dei grandi protagonisti della storia portuale di Venezia tra le due guerre ma nel 1956 la crisi del canale di Suez provocò il crollo delle sue attività facendogli perdere tutta la flotta.

Paolo Szabados, scomparso nel 2007, campione italiano di vela, seguendo le orme del padre partecipò a numerosi tornei internazionali di scacchi , divenne presidente del circolo scacchistico veneziano «Salvioli» e fu arbitro internazionale, organizzando poi  una serie di tornei di rilevanza mondiale. Paolo e Romana venivano abbastanza spesso a Gorizia, prendendo parte a momenti conviviali, insieme a vari componenti della ”Academia dei sbandai” e della “Apocalisse polesana” al ristorante “Al Puia” sullo Stradone della Mainizza.

Le esequie, celebrate da Don Walter Milocco, si terranno a Trieste  giovedì 18 agosto alle 10.30 nella chiesa dei Santi Andrea e Rita di via Locchi alla presenza del labaro del Libero Comune di Pola in Esilio e sarà eseguito all’organo il “Va pensiero”: l’Anvgd Gorizia esprime alla famiglia le proprie condoglianze.

Prof.ssa Maria Grazia Ziberna
Presidente del Comitato provinciale di Gorizia dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia

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