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Roma, due nuove vie per il Quartiere XXXI – 08feb16

 

Il 6 febbraio 2016, il Comune di Roma ha disposto di intitolare ufficialmente una via a Norma Cossetto e Stefano Petris (Tenente della Compagnia Tramontana, difese insieme a pochi militi l’italianità di Cherso. Catturato dai partigiani jugoslavi fu poi condannato a morte l’11 ottobre 1945 dal tribunale militare di Fiume). Le due vie si trovano nell’ambito del Quartiere XXXI Giuliano-Dalmata.
Norma Cossetto, (Visinada, 17 maggio 1920 – foiba di Villa Surani – Antignana, 4 o 5 ottobre 1943) era una studentessa universitaria istriana di nazionalità italiana che fu uccisa da partigiani comunisti jugoslavi nel 1943, dopo essere stata seviziata e violentata fu gettata in una foiba nei pressi di Villa Surani, dintorni di Antignana. Norma si diplomò presso il Regio Liceo Vittorio Emanuele III di Gorizia, per poi iscriversi al corso di lettere e filosofia dell’Università di Padova. Figlia del podestà di Visinada, nell’estate 1943 stava preparando la tesi di laurea intitolata Istria Rossa. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, che decretò la resa dell’Italia senza condizioni e la calata dei partigiani comunisti jugoslavi nell’Istria centro orientale, la famiglia Cossetto iniziò a ricevere minacce di vario genere, finché il 25 settembre 1943 un gruppo di partigiani jugoslavi e italiani razziò l’abitazione dei Cossetto. Il giorno successivo Norma fu convocata presso il comando partigiano. Dopo aver rifiutato di far parte del reparto partigiano, fu arrestata e condotta all’ex caserma della Guardia di Finanza di Parenzo insieme ad altri parenti, conoscenti e amici.
In tale luogo Norma Cossetto fu tenuta separata dagli altri prigionieri e sottoposta a sevizie e stupri dai suoi carcerieri, che abusarono di lei mentre veniva tenuta legata su di un tavolo. La giovane istriana fu torturata e uccisa per la sua italianità. Il cadavere di Norma fu recuperato tremendamente straziato e fu composto nella piccola cappella mortuaria del cimitero di Santa Domenica. La sua figura rappresenta un simbolo per tutte le donne istriane, italiane, rimaste vittima delle violenze jugoslave in Istria durante e dopo la seconda guerra mondiale.
Riconoscimenti:
Nel 1949, l’allora rettore dell’Università di Padova, Concetto Marchesi, e il consiglio della facoltà di Lettere e Filosofia, proposero la laurea ad honorem per Norma Cossetto.
Motivazione della Medaglia d’Oro al merito civile alla memoria conferita dal Presidente della Repubblica Ciampi l’ 8 febbraio 2005.
“Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio — Villa Surani (Istria) – 5 ottobre 1943
Il comune di Narni (TR) ha una via a lei dedicata dal luglio 2011, così come dall’ottobre 2012 il comune di Bolzano e il comune di Fano (PU). Nell’aprile 2012 il comune di Limena (PD) le intitolò la biblioteca. Dal gennaio 2013, inoltre, anche il comune di Calalzo di Cadore (BL) rende tributo a Norma Cossetto avendole intitolato la propria sala consiliare. Il 6 febbraio 2016, il Comune di Roma intitolerà ufficialmente una via a Norma Cossetto nel Quartiere XXXI Giuliano-Dalmata.

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