ANVGD_cover-post-no-img

Roma: concluso il seminario per docenti sul confine orientale (Aise 23 feb)

ROMA\ aise\ – Si è tenuto oggi al Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica, il primo seminario dedicato alla formazione di docenti e studenti sul confine orientale nel Novecento. L’incontro, voluto dalla FederEsuli nell’ambito del Tavolo di coordinamento con il Governo, è stato aperto dal saluto del sottosegretario Giuseppe Pizza, che ha voluto rimarcare il rilievo nazionale di questa iniziativa.
Dopo l’introduzione del Luciano Favini, dirigente tecnico del dicastero, è stato proiettato il cortometraggio "L’altra storia" realizzato da Aldo Rapé e Nicola Vero e distribuito dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd). Spazio quindi agli interventi dei relatori con Raoul Pupo che, affrontando il tema "Dal Trattato di Campoformio (1797) alla Grande Guerra", ha chiarito gli assetti pre-nazionali dell’ampia regione adriatica orientale, già contraddistinta allora dall’italianità culturale.
È seguita la relazione di Giuseppe Parlato su una pagina centrale della storia del novecento nell’area giuliana e dalmata: "Dalla Grande Guerra al Trattato di pace del 1947". Parlato ha sottolineato la "scarsa attenzione" che, ancora oggi, l’editoria scolastica ha su questi temi ed ha inoltre evidenziato alcuni aspetti della politica estera italiana negli anni Venti e Trenta che hanno avuto "interessanti riflessi" sulla Venezia Giulia ed altri momenti cruciali degli eventi succedutisi nella Venezia Giulia dopo l’8 settembre 1943, quando si aprirono scenari del tutto inediti e carichi di insidie.
A questi ultimi si è riferito, nel suo intervento su "Le foibe e l’esodo giuliano-dalmata", anche Roberto Spazzali, che si è avvalso di documentazione inedita utile a ricostruire un contesto, quello tra il 1943 ed il ’45 ed oltre, di straordinaria drammaticità per la popolazione italiana autoctona per il "terrore" attuato come metodo sistematico di repressione e di persecuzione dal movimento comunista jugoslavo. Spazzali ha parlato di "epurazione preventiva dell’elemento italiano volto alla snazionalizzazione del territorio che i comandi partigiani di Tito avrebbero "annesso" alla Jugoslavia prima di qualunque trattativa di pace".
A seguire la relazione di Giuseppe de Vergottini su " Le ragioni di una rimozione storica, a partire dall’assenza, nelle votazioni per l’Assemblea Costituente, dell’elettorato giuliano e dalmato". Lo studioso ha enumerato le diverse lacune della memoria storica nazionale in relazione a quelle vicende: dal processo repentino di snazionalizzazione operato dalle nuove autorità jugoslave alla cancellazione dell’identità e delle testimonianze, che si è protratta sino ai nostri giorni.
La sessione della mattina è stata chiusa dall’intervento del presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Lucio Toth, che ha dato la sua sentita testimonianza delle difficoltà incontrate dagli esuli italiani nell’Italia postbellica e nella stessa cultura italiana, "prevalentemente insensibile".
La sessione pomeridiana del seminario, moderata dal giornalista RAI Sergio Tazzer, ha visto avvicendarsi diversi docenti delle scuole di secondo grado già impegnati nella divulgazione qualificata della storia nei licei. (aise) 

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.