Ritorno alla Terra dei Padri saluta la Sardegna e fa tappa in Corsica

Dopo una giornata di sosta forzata causa l’imperversare del vento di maestrale, ha ripreso il mare Klizia, l’imbarcazione che sta compiendo il viaggio/evento Ritorno alla Terra dei Padri, realizzato dall’Ecomuseo Egea di Fertilia con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia allo scopo di ricollegare simbolicamente la città di fondazione che accolse centinaia di esuli istriani, fiumani e dalmati con le loro terre di origine.

«Oggi abbiamo concluso una giornata incredibile – spiega Mauro Manca, fondatore dell’Ecomuseo Egea – 13 ore di navigazione Castelsardo – Santa Teresa di Gallura – Solenzara per recuperare il tempo perso a causa del Maestrale. Una giornata incredibile, ricca di emozioni, con paesaggi mozzafiato. Ritorno alla Terra dei Padri è partito. Stiamo interpretando il viaggio con grande impegno. Grazie a tutti voi che ci seguite».

La pagina Facebook dell’Ecomuseo Egea è, infatti, costantemente aggiornata con le notizie in diretta dal viaggio e con la rassegna stampa che vede sempre più testate interessarsi a questa iniziativa identitaria.

Durante la breve sosta compiuta a Santa Teresa di Gallura sulle Bocche di Bonifacio prima di indirizzare la prua verso la Corsica occidentale (Solenzara è stata raggiunta nel pomeriggio di ieri), si è svolta una breve cerimonia di saluto alla Sardegna, alla quale è intervenuta anche Donatella Schürzel, Vice Presidente nazionale vicario dell’Anvgd e Presidente del Comitato di Roma nonché vicina per legami famigliari alla comunità esule in Sardegna. Con lei, infatti, era presente suo zio Walter Grünberger, esule da Pola ed esimio rappresentante della comunità giuliano-dalmata di Sassari/Fertilia, venuto a sostenere l’equipaggio di Klizia in questa avventura.

La professoressa Schürzel era presente anche alla partenza del viaggio domenica scorsa ad Alghero, assieme a Daniela Velli, Consigliere nazionale dell’Anvgd e Presidente del Comitato di Firenze, i cui nonni avevano fatto parte di quelle famiglie di profughi istriani che a bordo di una flottiglia di pescherecci salparono da Chioggia per arrivare a Fertilia dopo aver circumnavigato l’Italia. In tale occasione era stata data lettura di questo messaggio di “buon vento” all’equipaggio del Klizia. [LS]

Carissime autorità presenti, militari civili e religiose

Carissimi esuli, figli di esuli e discendenti

Carissimi amici e cittadini presenti

In questa importante storica giornata in cui l’imbarcazione Klizia mollerà gli ormeggi per tornare alla Terra dei Padri, a nome del Presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia, Cavalier Renzo Codarin, desidero portare i saluti di tutti gli esuli e discendenti dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, grati che in occasione come quella odierna si possa ricordare i loro dramma.

Oggi però sono qui, con grande orgoglio ed emozione, più che in veste di presidente del comitato provinciale Anvgd Firenze, in qualità di esule di seconda e terza generazione, in ricordo di mio nonno, Velli Arduino, che quel viaggio lo fece all’andata, che nel 1948 solcò la rotta, insieme ad altri pescatori istriani, di Orsera e Rovigno, traghettando la propria vita e quella della propria famiglia verso il nuovo destino.

Fertilia graziosa borgata che si affaccia sul mare, che con le sue scogliere ricorda e illude amaramente l’Istria, dove vie e piazze raccontano di uomini e donne che qui seppero dal nulla ricostruire le loro vite per rimanere italiani. Penso proprio che Fertilia abbia rappresentato questo per gli esuli giuliani, arrivati qui dopo mesi di navigazione, l’illusione di abitare ancora in Istria ma nello stesso tempo l’opportunità di ricostruire le loro vite e dare un futuro ai propri figli in Patria.

Mio nonno mi raccontava sempre “a Fertilia è stata dura, non c’era nulla…” e con le lacrime agli occhi ha vissuto nella malinconia, raccontando il dolore dell’abbandono e sacrificio della ricostruzione, in quel dialetto istriano che nonostante tutto i nonni sono riusciti ad insegnare ai propri figli e tramandare ai propri nipoti.

Ho conosciuto Mauro Manca al Congresso Nazionale ANVGD a Gorizia, lo scorso ottobre, e lui mi parlò di questo progetto, ma fece una cosa ancora più importante quella sera, cominciò a riunire i fili della memoria, i fili della mia storia dandomi la possibilità di ricucire i legami con i cugini di mio padre rimasti da sempre a Fertilia. Così sono tornata dopo ben 18 anni e qui ho avvertito quanto questo luogo, così come Orsera, rappresenti le mie radici la mia storia, la storia della mia famiglia ma potrebbe essere la storia di tante famiglie, smembrate e polverizzate dopo l’esodo in Italia e nel mondo. Credo che alcuni legami con persone e luoghi siano indissolubili…

…e allora buon vento Klizia e a te Giulio, comandante di questa meravigliosa impresa, consegno questo gomitolo di lana rossa, colore del cuore, e a voi il compito di ricucire i fili della nostra storia dal Mediterraneo, mare della vicinanza, all’Adriatico mare di intimità, nella consapevolezza che tutti gli esuli d’Italia e del mondo oggi sono con voi, vi accompagneranno lungo il viaggio e vi ringraziano dal profondo del cuore.

Donatella Schürzel (Vicepresidente nazionale ANVGD) e Daniela Velli (Consigliere nazionale ANVGD) alla partenza del Klizia

 

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