Carissimi,
Rieccoli!
Mi astengo dal voler commentare certe autorevoli precisazioni a corollario delle "nostre" disgraziate vicende, per decenni nascoste o misconosciute, ora messe in discussione, come al solito in tutte le occasioni. Non si perde occasione per rispolverare le tremende vessazioni degli "invasori italiani" e le colpe logicamente ascrivibili al defunto ed aberrato regime fascista, oltre che alle vendette private ed alle reazioni popolari spontanee, spesso richiamate dagli storici "ufficiali" a diversi livelli.
Ciò premesso, l'11 febbraio é stato pubblicato dal quotidiano "Brescia oggi" un servizio a pagina 12, sulle iniziative bresciane legate al "Giorno del Ricordo 2009" dalle istituzioni e dall'ANVGD. Tra l'altro é stata riportata la cronaca della consegna della Medaglia d'Oro alla memoria ad una congiunta del compianto Don Giuseppe Gabana, Cappellano della Guardia di Finanza assassinato a Trieste nel 1944 da tre sicari partigiani travestiti da militari. A fianco dell'articolo, sotto il titolo "il Centro non violento chiede la verità storica" viene interpellato il portavoce Adriano Moratto, qualificatosi come "figlio di profughi istriani", che non solo critica le pecche del cosiddetto revisionismo nostalgico, ma arriva a sostenere che "mia nonna ha sempre detto che i primi infoibatori sono stati i fascisti durante il periodo dell'occupazione" (sic).
L'articolo é firmato dal giornalista TH.BE. A questo punto, mi chiedo e vi chiedo: cosa diavolo pretendiamo da questi soggetti??
Cordiali saluti.
Paolo Salvador
