“Lo dimostrano i 18 anni di esilio a Trieste, presso la famiglia quando pur non avendo nessun contatto con le vicende che caratterizzarono l’ Unione degli italiani dell’ Istria e di Fiume, è continuato ad essere vicino alla CNI con le sue preoccupazioni e i suoi pensieri e a ritornare preparatissimo quando la voce dei connazionali lo invitò a rientrare”, è stato rilevato da Radossi. Presenti alla cerimonia i dirigenti della Comunità degli italiani e della municipalità rovignese, quelli dei Consigli della minoranza italiana dell’ Istria e della Contea Litoraneo montana, i vertici dell’ Unione italiana e della Regione istriana che sono stati ringraziati a nome della famiglia dal figlio di Antonio Borme, Giuseppe. “Per noi è motivo di grande orgoglio vedere che a distanza di tanti anni dalla scomparsa di papà ci siano ancora tantissime persone che lo ricordano; presenziare a questa commemorazione testimonia la più sincera e reale volontà di ricordare e onorare una persona- non dovrei dirlo io, perché sono di parte- che ha dato moltissimo per la sua gente”.

Lionella Pausin Acquavita
Fonte: Radio Capodistria – 06/08/2023

Foto: Radio Capodistria