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Quarantotti Gambini ritorna sul suo mare – 25lug13

Primi giorni d’autunno, nel ‘35. Gli incrociatori fanno il loro ingresso nel porto di Trieste. Arrivano gli eroi fascisti della guerra d’Africa. Sfilate militari, suoni di banda, tricolori che sventolano, molti saluti romani. Dalle terrazze delle società canottiere, quelle che guardano il corpo tozzo della Lanterna, si sente appena il brusio della festa, più in là sulle Rive. In silenzio, le onde provocate delle navi scivolano nella Sacchetta e quel respiro d’acqua, lungo, potente, sconvolge le imbarcazioni e i pontoni.

È il piano sequenza con cui Pier Antonio Quarantotti Gambini apre le pagine di “L’onda dell’incrociatore”, romanzo breve pubblicato nel 1947 (da Einaudi, poi da Sellerio nel 2000). È lo stesso paesaggio che, da quelle terrazze, potrà scorgere chi non vorrà mancare la versione teatrale del romanzo. La Casa del Lavoratore Teatrale, associazione d’intenti e di talenti fondata lo scorso anno da una decina di attori di Trieste, presenta “L’onda dell’incrociatore” come biglietto da visita e manifesto di un’impresa che con i tempi che corrono e la china su cui scivola e si assottiglia l’economia della cultura, suona rischiosa, e un po’ folle. Ma necessaria.

Lo spettacolo – una scelta di teatro esatta, che si svolgerà nel luogo esatto – va in scena a partire da domenica 28 (pontile Istria, Società Triestina della Vela, alle 21, una replica a ingresso libero per il cartellone di Trieste Estate, prenotazione necessaria allo 370 3252356). Successive repliche (a pagamento) sono previste fino al 2 agosto.

«È una lettura che mi aveva accompagnato fin da ragazzo», spiega Maurizio Zacchigna che, assieme a Maria Grazia Plos, ha riscritto a larghe bracciate teatrali il romanzo di Quarantotti Gambini e ne è anche regista. «A dire il vero, ha accompagnato un po’ tutti, noi attori che si siamo messi in questa impresa, in totale spirito di autonomia e il rimboccarsi le maniche come principio: abbiamo fatto davvero tutto: dall’adattamento all’interpretazione, dalla musica (di Carlo Moser) alla promozione alla logistica, trasportando a mano sedie e pallets necessari all’allestimento della terrazza».

Da lassù si scorgono le pendici carsiche, il tetto di basilica della Pescheria, la casa dove visse Quarantotti Gambini, e soprattutto lo specchio d’acqua della Sacchetta: il luogo dove, in una sola giornata, in quel ’35 che a qualcuno apparve radioso, tra gli scafi di piccole e grandi barche, e i piatti pachidermi delle “maone”, si consuma con un ritorno d’onda la vicenda del libro.

«Storia di adolescenti che diventano grandi, tra i turbamenti, la morbosità, la crudeltà che l’età comporta – prosegue Zacchigna – è la scoperta dell’esperienza emotiva ed erotica in un contesto di adulti cattivi, ignoranti, manipolatori; vicenda popolare, anche, ma di alta qualità letteraria». Fu Umberto Saba a suggerire all’autore il titolo, e da Contini a Kezich a Guagnini non si contano gli apprezzamenti. «Noi però non lo consideriamo un romanzo del secolo scorso, ma una scrittura quasi contemporanea. Da attori, sentiamo il desiderio del pubblico, che vuole emozioni e storie in cui coinvolgersi».

Come quella di Ario, Berto, Lidia, che nell’ultima pagina vedranno trasformato in tragedia quel gioco spinto di adolescenti, e ne porteranno il peso. «È nel ritorno in quei luoghi del protagonista Ario, oramai adulto, nella figura del rimorso, di una confessione aperta e rivolta al pubblico, la chiave che abbiamo scelto per raccontare giorni che precedono tragedie imminenti, e ancora più grandi».

Che destino abbracceranno, di là a qualche anno, quei quindicenni? Le leggi razziali, la seconda guerra mondiale, la sanguinosa liberazione di Trieste? Lo chiedeva Kezich, nella sua postfazione al romanzo. Interpreti dell’“Onda dell’incrociatore”, che sarà presentato oggi ai media (ore 11, pontile Istria) sono Massimiliano Borghesi, Elke Burul, Roberta Colacino, Adriano Giraldi, Maria Grazia Plos, Paola Saitta, Maurizio Zacchigna, Lorenzo Zuffi. La voce della radiocronaca sportiva è di Guido Penne.

Roberto Canziani
www.ilpiccolo.it 24 luglio 2013

 

 

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