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Quando Wojtyla pregò a Trieste per la pace in Jugoslavia (Il Piccolo 08 ott)

GORIZIA Dopo 19 anni un papa tornerà in Friuli Venezia Giulia. Risale infatti al 1992 l’ultima, lunga visita compiuta da Giovanni Paolo II nelle quattro province della regione. Papa Wojtyla compì un vero e proprio pellegrinaggio nell’estremo Nord Est dal 30 aprile al 3 maggio. Un viaggio che iniziò proprio dalla basilica di Aquileia, per rimarcare a ancora una volta l’importanza che ebbe questo centro per la diffusione delle fede cristiana non solo tra le popolazioni locali ma spingendosi nel cuore dell'Europa.

La visita pastorale toccò allora anche gli stabilimenti Zanussi di Pordenone, dove Wojtyla rievocò il proprio passato di operaio. Da ricordare poi la preghiera al santuario mariano di Monte Grisa e gli incontri triestini con l'Università e la messa in piazza Unità, dove risuonò un auspicio di pace per le terre dell'ex Jugoslavia, quando già si percepivano le prime avvisaglie dei conflitti etnici. Tra le curiosità di quel viaggio vi fu il primo soggiorno di un Papa in un convento di monache di clausura, quello benedettino di San Cipriano.

A Gorizia Giovanni Paolo II il 2 maggio parlò in piazza Vittoria e fu un primo incontro con la comunità slovena a un anno della nascita della repubblica di Slovenia. E nel suo discorso parlò delle necessità di superare i confini e di ritrovare quello spirito cristiano che nato da Aquileia aveva accomunati i vari popoli,

Wojtyla dormì in Arcivescovado, primo Papa dopo Pio VI nel 1782 si era fermato a Gorizia, e aveva dormito a Palazzo Lantieri, nel suo viaggio che lo portava a Vienna per incontrare l’imperatore. Dopo il capoluogo isontino, il pontefice si recò a Gemona per concludere la sua visita in regione allo stadio Friuli incontrando le parrocchie e le genti friulane.

In precedenza il Friuli Venezia Giulia era stato visitato da Paolo VI il 16 settembre 1972. Anche allora il papa, che era giunto in aereo all’aeroporto di Ronchi, si era recato alla basilica di Aquileia accolto dall’allora arcivescovo monsignor Pietro Cocolin. Fu una breve ma importante visita prima che Paolo VI raggiungesse Udine dove in piazza 1° Maggio concluse, con una solenne concelebrazione, l’anno eucaristico della diocesi friulana. Allora papa Montini giungeva da Venezia dove pure si era recato in visita apostolica. Una visita che viene ricordata perché, in procinto di lasciare Venezia, Paolo VI donò la sua stola all’ora patriarca Albino Luciani destinato a succedergli sei anni più tardi con il nome di Giovanni Paolo I. (fra. fem.)

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