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Provincia Roma: soldi sprecati e miopia storica (Il Giornale 24 lug)

Con l’ultimo dei 4 incontri, la sera del 22 luglio, si è chiusa a Palazzo Valentini la kermesse estiva «Le parole della politica» finanziata con quasi 200.000 euro dall’amministrazione Zingaretti. «Un evento che ha avuto un costo sorprendente per i contribuenti» ha denunciato Francesco Petrocchi del Pdl. Il vicepresidente del consiglio provinciale si è anche preso la briga di fare un po’ di conti, seppure con garbata ironia. «Ogni parola – ha detto riferendosi alla manifestazione – è infatti costata ben 12.175 euro, ogni relazione ben 22.828 euro e ogni serata ben 45.657 euro».

Nicola Zingaretti, presente alla serata conclusiva, ha mostrato un certo disappunto quando, con una manifestazione pacata, gli esponenti di «Giovane Italia», l’organizzazione giovanile del Pdl, guidata a livello provinciale da Maurizio Guccini, hanno distribuito volantini contro quello che, secondo loro, è da considerarsi uno spreco di denaro pubblico in Provincia e hanno esposto uno striscione contro la “congiura del silenzio” sulle foibe. Evidentemente Zingaretti ha ritenuto fosse giusto far pagare alla Provincia quasi 200mila euro per quattro serate organizzate con l’intento di approfondire il significato di 15 parole/concetti in uso nel linguaggio della politica: politica e antipolitica, leader e popolo, pubblico e privato, opinione pubblica, vita e tecnica, laicità, nazionale e globale, unità e federalismo.

«Questi soldi – ha spiegato Petrocchi – sono serviti esclusivamente per aiutare editori e intellettuali della loro area. Infatti dei 182.628 euro (trecentosessanta milioni delle vecchie lire)) 156.768 euro sono andati a Laterza Agorà s.r.l. e indirettamente a «La Repubblica» alla quale è stata garantita la pubblicità sul supplemento il “Venerdì”, per quattro uscite, come si legge nelle determinazioni dirigenziali n. 4596 e 5101 del 23 giugno e del 12 luglio 2010, mentre gli altri 25.860 euro sono andati a testate giornalistiche di sinistra, come l’Unità e Il Riformista, per pubblicizzare le chiacchierate delle quattro serate». «In ragione di ciò – tiene a sottolineare il vicepresidente vicario del Consiglio provinciale – ho presentato una question-time che spero andrà in discussione al più presto». Parlando poi delle “chiacchierate” delle quattro serate, non è certo passata sotto tono quella dello scorso giovedì, contestata appunto dalla “Giovane Italia”, perché affidata al professor Lucio Villari, chiamato a dissertare dell’unità nazionale all’indomani dei suoi commenti sulla scelta del tema sulle foibe, tra le tracce della maturità di quest’anno. Nell’occasione Villari, esprimendo una critica verso le scelte del ministero dell’Istruzione, ha sottolineato come un tema sulle foibe potesse risultare «strumentalizzabile e pertanto sarebbe stato sicuramente meglio lasciare che di quegli avvenimenti se ne occupassero solo gli storici». Una frase che si commenta da sé e che fa venire in mente certi libri di testo, in uso per decenni nelle nostre scuole, per i quali le foibe erano soltanto «depressioni tipiche della zona carsica».

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