La fine del secondo conflitto mondiale nel 1945 non segnò il termine della sua tragedia di morte, sofferenza e distruzione materiale e morale. La ferita era ancora aperta.Ai connazionali tornati dai campi di battaglia o di concentramento, dal confino o dallo sfollamento, si aggiungevano rifugiati dagli ex territori del Terzo Reich, dai paesi dell’Est occupati dalle armate sovietiche, dall’Istria e dai Balcani, per molti dei quali l’Italia era una meta temporanea in attesa di imbarcarsi per l’oltreoceano.
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