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Presidente croato: italiani simbolo di fraternità (Voce del Popolo 13 set)

CITTANOVA – Quella di ieri è stata una domenica di grande festa per tutti i connazionali di Cittanova. All’attesissima cerimonia di inaugurazione della nuova sede della Comunità degli Italiani è intervenuto pure il presidente della Croazia, Ivo Josipović. Ed è stata la prima volta, come giustamente sottolineato negli interventi di circostanza dal direttivo del sodalizio, che un Capo dello Stato sia intervenuto alla cerimonia di apertura di una Comunità degli Italiani. Al grande evento, oltre a Josipović, erano presenti il presidente della Regione istriana, Ivan Jakovčić, il presidente dell’Unione Italiana e deputato della CNI al Sabor, Furio Radin, il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Maurizio Tremul, i parlamentari istriani al Sabor, Tanja Vrbat e Dino Kozlevac, l’ambasciatore d’Italia in Croazia, Alessandro Pignatti Morano di Custoza, il console generale d’Italia a Fiume, Fulvio Rustico, la vicepresidente della Regione istriana, Viviana Benussi, la presidente dell’Assemblea dell’Unione Italiana, Floriana Bassanese Radin e il presidente dell’UPT, Silvio Delbello. Tra gli altri ospiti, oltre a numerosi presidenti delle CI dell’Istria e di Fiume, consoli onorari, direttori di varie istituzioni della CNI, soci e attivisti della CI di Cittanova e altri connazionali, era presente tra il pubblico anche Riccardo Illy, ex presidente dell’FVG.

UN CALOROSISSIMO APPLAUSO L’arrivo del presidente croato all’estivo della Comunità, che ha ospitato la solenne cerimonia e che era ovviamente affollatissimo, è stato accompagnato da un calorosissimo applauso. Dopo un breve incontro di Josipović con Radin, Jakovčić, Milos, Pignatti, Rustico e i dirigenti della CI di Cittanova, svoltosi a porte chiuse, la solenne cerimonia ha preso il via con l’esecuzione dell’inno nazionale croato e dell’inno istriano, interpretati dal Cittanova vocale ensamble. Quindi a prendere la parola sono stati Paola Legovich Hrobat e Glauco Bevilacqua, rispettivamente presidente della CI e presidente del Comitato esecutivo del sodalizio.

“Questa è una giornata da noi tutti molto attesa – ha esordito la Legovich Hrobat. Una giornata in cui coroniamo finalmente la realizzazione di un progetto atteso da lungo tempo”. Ha poi ringraziato tutti per averlo reso possibile. Ha ricordato i presidenti della CI Luigi Carlin, Alfredo Zaccaria, Antonio Zancola e tanti altri attivisti connazionali, meritevoli di aver portato avanti l’attività del sodalizio. Bevilacqua ha voluto ringraziare in particolare Jakovčić e la Regione, per aver donato alla Comunità lo splendido estivo che ha ospitato la cerimonia.

In seguito tra uno stacco musicale e l’altro, eseguiti dal vocale ensamble, dai bambini della locale scuola italiana e dal violista fiumano Francesco Squarcia, a intervenire sono stati Silvio Delbello, l’ambasciatore Pignatti e il sindaco Milos.

OTTIME LE RELAZIONI TRA ROMA E ZAGABRIA Pignatti ha colto l’occasione per ringraziare Josipović della sua presenza, ma anche perché “le relazioni tra i nostri due Paesi non sono state mai così buone come lo sono oggi e lei signor presidente, a questo ha dato un grande contributo”.

Il sindaco Milos ha dichiarato: “Sono estremamente orgoglioso dell’apertura di questa sede, ma devo anche dire che gli italiani di Cittanova se la sono davvero meritata”. Delbello ha rilevato che con questo passo, nonostante i tempi lunghi, si è riusciti ad assicurare una rinascita del sodalizio. Ha anche assicurato che la collaborazione tra UI, UPT e autorità locali, continuerà proficua pure in futuro.

Jakovčić ha posto in rilievo il grande ruolo dell’UI nel processo di democratizzazione non soltanto dell’Istria, ma anche dell’intera Croazia. “Ne sono fiero e felice. Questo edificio è un simbolo della fraternità che contraddistingue l’Istria e le nostre genti, ma è anche un simbolo dell’Unione europea nella quale stiamo per entrare a far parte”.

In merito ai ringraziamenti di Bevilacqua rivolti alla Regione per la realizzazione dell’estivo della CI, suscitando uno spontaneo applauso, Jakovčić ha aggiunto in italiano: “Come dice un vecchio proverbio, lo zupano istriano sempre ti dà una mano.

FIERI DI ESSERE ITALIANI “Oggi siamo particolarmente fieri di Cittanova, di essere italiani, portatori di una cultura che è parte integrante della realtà in cui viviamo”, ha dichiarato invece l’onorevole Furio Radin. Dopo essersi soffermato sull’importanza del mantenimento in vita dell’italianità in Istria, il presidente dell’UI ha detto: “Per me è un privilegio rappresentare l’Unione Italiana. Voi amici di Cittanova ne siete il fiore all’occhiello. Sono sicuro che questa nuova sede rappresenterà per voi anche un nuovo stimolo”. Ha poi ringraziato Josipović per quanto fa per i diritti dei cittadini e delle minoranze in particolare.

PER BALLARE IL TANGO BISOGNA… ESSERE IN TRE Accompagnato da un lunghissimo e scrosciante applauso, il presidente Josipović, al quale è spettato l’onore dell’intervento di chiusura, ha salutato tutti i presenti con un “Buonasera” pronunciato in italiano. “Questa è una festa comune per tutti noi. Questo è un contributo alla Croazia, così come la vedo anch’io: una Croazia aperta a tutte le culture”. Dopo queste poche frasi pronunciate in lingua croata Josipović è tornato a rivolgersi alla platea in lingua italiana. “Sono lieto di poter constatare che la vostra minoranza in Croazia si afferma in vari modi, contribuendo così a rafforzare i rapporti tra la Croazia e la Repubblica italiana”. Le sue parole sono state accolte dal pubblico con una vera e propria standing ovation. Facendo riferimento a uno degli stacchi del programma artistico culturale, Josipović ha detto poi: “Fino ad oggi credevo che per ballare il tango occorresse essere in due. Qui da voi ho imparato invece che si deve essere in tre: croati, italiani e sloveni. Questa è la nostra realtà; questa è la via verso l’Europa”. Al termine del suo discorso e prima della cerimonia del taglio del nastro, Josipović è stato proclamato socio onorario della CI e un premio speciale è stato assegnato alla connazionale Gina Cittar, da anni spiritus movens della Comunità di Cittanova.

Per la cronaca rileveremo che la nuova sede della Comunità di Cittanova si estende su complessivi 830 metri quadrati di spazio utile; dispone di due sale multifunzionali, di vari uffici per i servizi dell’amministrazione, di una spaziosa biblioteca, di una sala prove, di un bar sociale e di uno splendido e accogliente estivo dove ieri l’etnia ha festeggiato giustamente un importante evento danzando e divertendosi fino a tarda sera.

Roberto Palisca

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