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Presentato il libro “Nel nome di Norma”

“Conobbi la sua storia da un racconto che mi fece, tanti anni fa, Padre Flaminio Rocchi e ne rimasi colpito e frastornato, convinto che si dovesse fare qualcosa per ricordarla, per onorare il suo sacrifico, divenuto oggi il simbolo della sofferenza di un popolo”. La dichiarazione è di Renzo Codarin che ieri ha aperto con queste parole la presentazione del libro “NEL NOME DI NORMA” (Solfanelli Editore) firmato da Luciano Garibaldi e Rossana Mondoni, dedicato a Norma Cossetto e alla tragedia dell’Istria oltre ad altre vicende a Trieste e sul confine orientale italiano, svoltasi presso la sala conferenze dell’Hotel Duchi Vis à Vis in P.zza dello Squero Vecchio, 1 a Trieste.

Solo qualche ora prima c’era stato l’omaggio al monumento di via Capodistria che sta sviluppando, a tappe, il suo rapporto con la città. La prima a venire apposta fu una targa che ricorda Norma e la sua tragica fine in una foiba nei pressi di Visignano nell’ottobre del 1943. Poi venne realizzato il monumento. Ora, anticipa il sindaco Dipiazza che ha presenziato alla cerimonia e poi alla presentazione del libro, “con Codarin stiamo ragionando di realizzare alle spalle del monumento un’Istria stilizzata che permetta di individuare il luogo in cui il fatto avvenne ma anche il territorio che la Cossetto amava profondamente”. Alla cerimonia di via Capodistria anche l’interevento della Presidente della Provincia di Trieste, Maria Teresa Bassa Poropat che alla serata era rappresentata dal Vice Walter Godina che ha salutato con affetto il pubblico ed i parenti della Cossetto.

La giornata doveva anche rappresentare un altro tassello del rapporto con Licia, la sorella di Norma Cossetto che non è potuta, invece, intervenire per ragioni di salute. “Un’amica” – sottolinea Codarin, e lo scrive anche nella premessa al libro.

E’ lo storico Diego Redivo ad iniziare il dialogo con il pubblico raccontando non solo il libro ma anche ciò che l’argomento descritto – Norma, le foibe, l’esodo – sta producendo a Trieste con la creazione di un percorso di visite da Basovizza alla Risiera di San Sabba che coinvolge ormai centinaia di migliaia di visitatori, nella maggior parte ragazzi delle scuole.

E nel percorso di analisi per immagini realizzato presso il Centro di Documentazione Multimediale del Monumento alla Foiba di Basovizza, una parte è dedicata proprio a Norma, non per esaltare ideologie o momenti storici, come spesso succede altrove, compreso nei libri e negli articoli che riguardano quel tragico periodo storico – osserva Redivo – ma per amore di chiarezza storica riguardante pagine difficili  di questi territori che continuano a pesare. Ben vengano, quindi, afferma Redivo, libri che raccontino queste vicende con le giuste riflessioni e cercando di rifuggire da sensazionalismi o racconti truci che non aiutano i ragazzi a comprendere, anzi, spesso li allontanano dalla completa comprensione di fatti ed avvenimenti.

Per Rossana Mondoni e Luciano Garibaldi, “Nel nome di Norma” non è il primo libro su questa vicenda e nasce – come spiega l’autrice – dall’amicizia con Licia Cossetto e dal lavoro che la Mondoni sta svolgendo nella scuola, coinvolgendo i ragazzi nel commento e la rielaborazione delle tematiche tanto che il volume si chiude con una sceneggiatura realizzata dagli studenti stessi. “Un lavoro che faccio per passione – afferma – convinta che dobbiamo essere proprio noi, italiani non direttamente coinvolti nelle vostre vicende a renderle nostre attraverso lo studio, l’analisi, la comprensione. Sono un’insegnate di storia e filosofia e i fatti che hanno segnato le terre dell’Adriatico orientale non li conoscevo per niente e, sinceramente, me ne vergogno. Ma l’Italia aveva rimosso una pagina di storia”.

Si rivolge ad una sala gremita di pubblico che non si sottrae al commento, sensibile com’è a queste vicende e accoglie con affetto l’autrice, lo storico, le personalità politiche, l’Anvgd e il CDM che hanno organizzato la serata ed il Comune di Trieste che ha voluto la cerimonia del pomeriggio davanti al monumento.

Con parole d’affetto è il sindaco a chiudere l’incontro che continua. Il 28 ottobre a Trieste ci sarà Stefano Zecchi per presentare il suo romanzo sull’esodo, fresco di stampa, sempre a cura dell’Anvgd e del CDM.

Rosanna Turcinovich Giuricin su www.arcipelagoadriatico.it

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