Presentato a Martina Franca il documentario sul Vescovo Antonio Santin

Si è svolto con grande successo a Martina Franca, in provincia di Taranto, un incontro presso il Palazzo Ducale, sede dell’Amministrazione Comunale, per ricordare la figura di Monsignor Antonio Santin, vescovo di Trieste e Capodistria dal 1938 al 1975.

L’iniziativa, organizzata dal Comitato provinciale di Taranto dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, è stata introdotta dal prof. Vito Fumarola (Coordinatore ANVGD Puglia) e dall’Assessore alle Attività Culturali del Comune di Martina Franca Carlo Dilonardo.

Poi è stato proiettato il documentario “Antonio Santin Defensor Civitatis” di Valeria Baldan e Giovanni Zibernadocumentario “Antonio Santin Defensor Civitatis” di Valeria Baldan e Giovanni Ziberna, che racconta, in maniera davvero efficace, il ritratto di un vescovo che ha sempre lottato contro l’ingiustizia e che è stato molto vicino alle vicende drammatiche che hanno accompagnato gli esuli giuliano dalmati dopo la Seconda guerra mondiale.

Successivamente è intervenuto Alessandro Cuk (Vicepresidente nazionale ANVGD) che si è messo in contatto telefonico con don Ettore Malnati che è stato segretario di Monsignor Santin per dieci anni, dal 1971 al 1981. Don Ettore, collegato da Trieste, ha salutato il pubblico pugliese (che era presente numeroso) e ha raccontato alcuni passaggi della vita e dell’opera del vescovo Santin soprattutto riguardo la sua vicinanza alla Comunità dell’Esodo.

Poi Alessandro Cuk si è soffermato su alcuni passaggi del film che documentano come il Vescovo Santin sia stata una figura importante, anche per la sua capacità di mediazione, e che ha attraversato situazioni molto complicate della storia del Novecento, dalle persecuzioni razziali alla tragedia delle foibe che ha coinvolto molti sacerdoti.

All’incontro sono intervenuti anche Viviana Fasano, referente locale del Comitato 10 febbraio, Marino Pagano, giornalista e saggista, Marisa Bilucaglia, esule da Pola residente a Taranto, che ha portato la sua testimonianza anche in assenza, per motivi di salute, del Presidente dell’ANVGD tarantina, Aldo Pugliese.

Particolarmente interessante la lettura, fatta da Mariella Schiavone, di un testo di Guido Porro che era presente, appena quindicenne, quel drammatico 19 giugno 1947, giorno del patrono San Nazario, quando il Vescovo arrivò a Capodistria e venne aggredito da “squadre di energumeni che invadono il Duomo e il Seminario con numerosi sacerdoti malmenati” come scrisse un giornale dell’epoca.

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