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Polemica estiva a Gorizia per i cartelli stradali bilingui

«Deviazione-Obvoz». «Strada chiusa-Zaprta cesta». No, non siamo a Sant’Andrea e nemmeno a Piedimonte o a San Mauro. Siamo in pieno centro, in via Leopardi, peraltro la strada dove risiede il sindaco Ettore Romoli: da parecchi giorni ormai l’arteria che corre parallela a corso Italia è chiusa per una serie di lavori ai cosiddetti sottoservizi e come in ogni cantiere che si rispetti sono stati sistemati i cartelli per gli automobilisti. Ma si tratta di cartelli “diversi” perché contemplano la presenza anche della lingua slovena: insomma, sono cartelli bilingui a tutti gli effetti.

Apriri cielo. Più di qualche goriziano italianissimo l’ha notato e ci ha contattato per segnalare quella discutibilissima presenza. «Frequento la Slovenia e Nova Gorica in particolare ma non miè mai capitato di imbattermi in un cantiere con scritte bilingui: sloveno e italiano. Se conosci la lingua del vicino bene, altrimenti corri il rischio di infrangere il Codice della strada che, come ben noto, è assai più rigido e a maglie strette di quello vigente in Italia. Perché questa sensibilità ingiustificata?», il tenore delle proteste. «Non è mica che le leggi 38 e 482 prevedono anche quest’altra, bella novità», l’osservazione di un altro lettore.

Dal Comune fanno notare che, semplicemente, la ditta a cui sono stati appaltati i lavori è di Trieste e lavorando spesso in paesi (giuliani) in cui la presenza slovena è preponderante, si sonmo dotati di quei cartelli bilingui. Ma vallo a spiegare agli italianissimi….

fra.fa. su “Il Piccolo” del 6 agosto 2013

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