Non tutti i mali infrastrutturali vengono per nuocere. Se la metanizzazione non avesse disegnato il suo tracciato sopra l’area archeologica dove duemila anni fa sorgeva il grande Teatro romano di Monte Zaro, oggi non sarebbero venute alla luce queste incredibili vestigia. Poco più di una settimana fa in via Dobrila la meccanizzazione ingaggiata dall’azienda Plinara l’ha combinata grossa, demolendo parte dei resti delle strutture architettoniche antiche sbucate sotto il manto stradale durante le prime manovre di scavo per la posa delle tubature del gas. L’intervento degli archeologi, che a loro volta hanno allarmato i conservatori della Sovrintendenza al patrimonio storico-monumentale, è riuscito a frenare la sprovvedutezza dei martelli pneumatici e a intraprendere un’operazione di indagine più allargata.
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