ANVGD_cover-post-no-img

Pola: appello degli italiani alla Kosor (Il Piccolo 07 set)

POLA Ieri per la prima volta un premier croato ha visitato la Comunità degli italiani del maggiore centro istriano. Jadranka Kosor ha fatto il suo ingresso a Pola nella Sala grande del sodalizio salutata e applaudita dai presidenti delle Comunità degli italiani di Croazia e Slovenia e dai rappresentanti delle istituzioni della Cni. Dopo il saluto di rito del presidente della Ci Fabrizio Radin, il presidente dell'Unione italiana e deputato Furio Radin si è compiaciuto che da cinque anni la posizione degli italiani e delle altre comunità nazionali è migliorata di molto. Si è riferito in primo luogo al riconoscimento, dopo 20 anni di battaglie, del voto aggiuntivo, all'introduzione della dicitura italiana ufficiale per i Comuni e città dove vivono gli italiani, alla comparsa, seppure timida, del bilinguismo negli enti statali dove prima l'italiano era tenuto alla porta. «Questi traguardi – ha aggiunto Radin – non significano che dobbiamo tirare i remi in barca in quanto rimane ancora molto da fare».

Si è riferito all'applicazione dell'articolo 3 dell'Accordo italo-croato sulle minoranze, che in pratica recita così: «I diritti minoritari laddove sono meglio realizzati devono rappresentare la base per la loro applicazione sull'intero territorio dove vive la Comunità nazionale italiana. Si è riferito in primo luogo a Fiume, dove rimane lettera morta sulla carta l'articolo dello Statuto municipale nel quale si precisa che gli italiani sono una comunità autoctona. «Sull'argomento – ha aggiunto Radin – mi incontrerò per discuterne molto presto con il sindaco Vojko Obersnel, affinché vengano riconosciuti i diritti specifici degli italiani derivanti dalla loro autoctonia».

Parlando di scuola, Radin ha sottolineato che la Cni è l'unica minoranza a disporre dell'intero ciclo educativo in lingua italiana. Anche grazie alla comprensione del governo, ha aggiunto, il nostro sistema scolastico viene indicato come completo ed efficiente. Ha però invitato il ministro dell'Istruzione Radovan Fuchs, presente in sala, a scongiurare l'accorpamento delle classi dettato dal basso numero degli alunni. «Il provvedimento – ha spiegato – per le scuole minoritarie può comportare effetti devastanti». Ha inoltre chiesto che all'esame di maturità di Stato, agli alunni italiani sia riconosciuta come lingua madre l’italiano. «Tutto sommato – ha concluso Furio Radin – in questo primo decennio del 21.o secolo la Croazia ha fatto grossi passi nel campo dei diritti umani e minoritari e sotto questo aspetto può considerarsi un Paese autenticamente europeo». Dopo Radin ha parlato la premier Kosor, alla quale i presenti hanno tributato un'accoglienza veramente calorosa e di grande amicizia e simpatia. È parso che forse lei stessa è rimasta piacevolmente sorpresa. Oltre a ribadire l'importanza della coalizione con i deputati delle minoranze, che a conti fatti per gli italiani si è dimostrata uan scelta politica di grande utilità, ha voluto ringraziare l'Italia per il notevole e incondizionato appoggio alla Croazia nel suo avvicinamento all'Unione europea. Tra le autorità intervenute l'ambasciatore italiano a Zagabria Alessandro Pignatti Morano Da Custoza, il console generale d'Italia a Fiume Fulvio Rustico, gli altri massimi esponenti dell'Unione italiana, il presidente della Regione Istria Ivan Jakovcic, il sindaco di Pola Boris Miletic.

Prima della visita alla Comunità italiana la Kosor ha inaugurato a Montegrande il nuovo complesso scolastico venuto a costare quasi 10 milioni di euro, nel quale trova posto anche una nuova sezione d'asilo italiana. (p.r.)

 

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.