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Peschereccio italiano bloccato dai croati (Il Piccolo 27 apr)

FIUME È costata cara, stavolta, l’«incursione» in acque territoriali croate all’equipaggio del peschereccio italiano «Papà Domenico», immatricolato a Manfredonia. Il motopesca è stato colto sul fatto giovedì notte da una motovedetta della Polizia marittima croata mentre stava raschiando con la sua rete a strascico il fondale in prossimità dell’isolotto di Galiola, all’altezza dell’isola di Lissa (Vis). Stando a quanto comunicato dalle autorità del dipartimento marittimo regionale di Spalato, il peschereccio italiano si era addentrato nella fascia delle acque territoriali croate per una profondità di circa cinque miglia nautiche e stava pescando a circa sette miglia da Galiola. A bordo del «Papà Domenico» c’erano il comandante, il 27.enne Angelo Z., più altri due uomini d’equipaggio, di rispettivamente 42 e 34 anni. Il peschereccio è stato costretto a seguire la motovedetta nel porto di Lissa, dove l’equipaggio è stato condannato per direttissima a una multa piuttosto salata. Oltre al sequestro del pescato e della rete, il proprietario-comandante del motopesca dovrà versare un’ammenda di 140 mila kune e ad altre 2 mila di spese processuali: a occhio e croce poco più di 19 mila euro. Quasi mille euro ciascuno comminati inoltre agli altri due componenti l’equipaggio. Nel momento in cui il peschereccio è stato bloccato dalla motovedetta aveva a bordo quasi 160 kg di pesce vario. Sembra inoltre che la multa comminata sia stata elevata come al solito per la recidività del «Papà Domenico». Lo stesso motopesca era stato infatti sorpreso in acque territoriali croate anche poco meno di un mese fa, quando l’ammenda era stata pressochè simbolica. (f.r.)

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