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Pescara: Un volume sulle due sponde dell’Adriatico

Il fascicolo doppio 1-2 di “Adriatico/Jadran”, rivista di cultura tra le due sponde edita a Pescara, con una redazione mista italo-croata, ha pubblicato gli Atti del V Congresso internazionale della Cultura Adriatica, svoltosi dal 14 al 18 giugno del 2010 tra Pescara, Francavilla al Mare e Spalato. Il volume, di oltre 400 pagine, curato da Marilena Giammarco e Ljerka Šimunković, quest’ultima docente della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Spalato, raccoglie i testi degli interventi di 16 studiosi della costa italiana e di 21 della costa orientale, fra cui le connazionali Elis Deghenghi-Olujić e Rita Scotti-Jurić di Pola.

 

 

Il saggio della prof.ssa Deghenghi ha per titolo ed argomento “Viaggi, costumi, storia, fiabe e leggende: il mondo adriatico di Giacomo Scotti” e passa in rassegna la ricca produzione narrativa, favolistica, saggistica e poetica del poliedrico scrittore.

 

Il saggio di Rita Scotti, nota studiosa degli intrecci fra lingue e dialetti in Istria, risponde invece alla domanda: “Cosa resta dell’eredità linguistica italiana in Istria” a circa settanta anni dal passaggio di questa regione alla Jugoslavia, rispettivamente alla Croazia e Slovenia. Al volume, che si apre con una prefazione di Lorenzo Braccesi (“La leggenda troiana tra antichi e moderni“) è stato dato il titolo di “Adriatico: dal mondo antico all’eredità moderna”, che bene rispecchia i contenuti.

 

 

Basta scorrere gli argomenti dei testi più consistenti per farcene un’idea: “Foscolo e l’anima del mare greco, fra Zacinto e le ‘antenoree prode’” di Vincenzo De Caprio; “Franco Sacchetti, un fiorentino di Dalmazia nel secolo XIV” di Michelangelo Zaccarello; “Trascrizioni latine degli antroponimi croati nella Spalato altomedievale” di Marina Marasović-Alujević; “Poesie popolari sugli uscocchi” di Stevka Šmitran; “Settecento adriatico” di Giovanna Scianatico; “Gli editori italiani dei libri dalmati alla fine del Settecento e all’inizio dell’Ottocento” di Dubravka Dujmović; “Due anni a Spalato: lettere inedite di un italiano nell’esercito napoleonico” di Francesca di Caprio; “Il Regolamento di Vincenzo Dandolo sulla pesca in Dalmazia del 1808 e La triade storica della pesca: legno, sale e pesce” di Miroslav Rožman; “L’amicizia e il carteggio tra i dalmati Francesco Carraro e Francesco Borelli” di Ljerka Šimunković; “La rivista femminile italiana della prima metà dell’Ottocento comparata con le riviste croate contemporanee, esempio: ‘Corriere delle Dame’ e ‘Gloria’” di Fani Celio Cega; “Lo spazio adriatico nella poesia di Giacomo Leopardi” di Marilena Giammarco; “Il ruolo degli stereotipi culturali nella costruzione dell’immagine della Croazia nella letteratura e pubblicistica italiana degli anni Novanta” di Katarina Dalmatin; “Il patrimonio araldico di Traù, con uno sguardo particolare sulla navigazione e i rapporti fra le due sponde dell’Adriatico” di Danka Radić.

 

 

A loro volta Antonia Luketin-Alfirević e Andrea Rogošić trattano degli “Elementi di origine italiana nei crematonimi della città di Spalato”; Luigi Bravetti ci parla dei gemellaggi fra le città adriatiche quale strumento per far crescere la cultura della cittadinanza europea; Giovanna Scianatico offre un contributo “per disegnare la mappa letteraria dell’Adriatico”. Altri collaboratori: Marco Presutti, Raffaele Cavalluzzi, Alessandro Masi, Maja Bezić e Snježana Bralić, Magdalena Nigoević e Danijel Tonkić, Maslina Ljubičić, Joško Božanić, Ivo Babić, Antonio Iurilli, Nikica Mihaljević, Vittorio Roda, Antonela Pivac, Bruna Horović-Vuković, Marjana Alujević-Jukić, Maria Lucia De Nicolò, Antonio Sorella.

 

 

Sono contributi che non soltanto arricchiscono la già ricca virtuale enciclopedia adriatica, ma rafforzano e danno nuove spinte alla collaborazione fra le sponde del comune mare. I testi, riassunti in lingua inglese, sono pubblicati nelle lingue dei loro autori, con la precisazione che alcuni studiosi croati li hanno scritti in italiano.

 

 

(fonte “la Voce del Popolo” 24 ottobre 2012)

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