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Per Turk inutile riconciliazione (Voce del Popolo 09 gen)

LUBIANA – Il presidente della Repubblica di Slovenia Danilo Türk, stando a quanto scrive il quotidiano "Delo nella sua edizione di ieri, respinge “categoricamente” la possibilità dello svolgimento di un prossimo incontro di riconciliazione tra i capi di Stato di Slovenia, Croazia e Italia a Trieste, nel corso del quale dovrebbe essere compiuto un atto ufficiale di pacificazione per voltare pagina rispetto alle tragiche vicende del passato.

“Il presidente Türk ritiene che un incontro del genere nel momento attuale non sia necessario. A suo avviso, non sono state nemmeno create tutte le condizioni necessarie per organizzarlo. Il presidente ritiene che dal punto di vista politico esiste già un alto livello di riconciliazione. La Slovenia e l’Italia sono membri dell’Unione europea, la quale rappresenta il più grande e il più importante progetto di pacificazione nella storia dell’Europa. Tra la Slovenia e la Croazia, inoltre, non esiste un’eredità storica tale da esigere ulteriori gesti di riconciliazione da parte degli statisti”, scrive il “Delo”, riportando un comunicato diramato dall'Ufficio presidenziale.

«Più attenzione alla dimensione etica»

Ricordando i colloqui che avuti con il collega italiano un anno fa a Lubiana, Türk sottolinea che in quella occasione era stato concordato che la questione della pacificazione aveva anche “una dimensione etica”. “Questa dimensione richiede che l’Italia affronti con maggiore chiarezza i crimini commessi durante il fascismo il quale, inteso quale più vecchio totalitarismo in questa parte d’Europa, è stato anche la fonte di tanti mali. Gran parte del popolo sloveno, assieme a tanti italiani, ha sopportato per oltre due decenni la dittatura fascista ed è stato sottoposto a vari tipi di vessazioni”, si legge nella dichiarazione del presidente sloveno.

«Necessaria la catarsi»

Il capo dello Stato rileva, altresì, che numerosi crimini fascisti compiuti nei confronti degli sloveni sono rimasti “impuniti” il che ha creato “un deficit etico” causa il quale l’Italia “non ha ancora vissuto la necessaria catarsi”.

Nei confronti di tale problema, precisa Türk, puntano l'indice anche alcuni intellettuali in Italia; quando questo problema verrà eliminato si arriverà anche alla necessaria comprensione di tutta la questione da parte dell’opinione pubblica italiana. “In questo modo, sarà possibile compiere un passo avanti nella creazione delle condizioni necessarie per giungere a nuovi gesti di pacificazione”, conclude la dichiarazione di Danilo Türk.

Il “Delo”, nel suo servizio, sostiene anche le polemiche sui traumatici capitoli della storia passata, in Italia, vengono rispolverate puntualmente in concomitanza con la “Giornata del ricordo”, introdotta quattro anni fa.

L’iniziativa per giungere a un vertice trilaterale di riconciliazione a Trieste era stata lanciata tre anni fa, aggiunge il quotidiano. Il suo svolgimento, praticamente, era stato “congelato” dal presidente italiano Giorgio Napolitano sostiene il “Delo”, che si richiama alle parole sulla “pulizia etnica” e “l'odio slavo”. “A questa parole, aveva reagito solamente il presidente croato Stjepan Mesić, il quale aveva trovato nelle stesse elementi di aperto razzismo, di revisionismo storico e di revanscismo politico. La Slovenia ufficiale, allora e tempo dopo, aveva puntualmente sottaciuto dichiarazioni del genere. Fino ad ora”, conclude il “Delo”, commentando la dichiarazione di Danilo Türk.

Sulle dichiarazioni del capo dello Stato sloveno è intervenuto Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra. "Attendiamo che il ministro degli Esteri italiano risponda alle insolenze del presidente sloveno sulla tragedia delle foibe. Pretendiamo rispetto per una Nazione che si è dotata di una legge dello Stato per onorare i martiri massacrati da Tito", ha affermato Francesco Storace.

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