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Oggi vertice italo-croato: focus sui beni confiscati (Il Piccolo 15 set)

di MAURO MANZIN

TRIESTE Sarà il tema dei beni denazionalizzati l’argomento più ”caldo” all’ordine del giorno del Comitato dei ministri tra Italia e Croazia che si terrà oggi a Zagabria. Per l’Italia sarà presente il ministro degli Esteri, Franco Frattini, quello dell’Agricoltura Giancarlo Galan, il viceministro ai Trasporti e infrastrutture Roberto Castelli e il viceministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso.

Tra i molti argomenti in agenda spicca, come detto, per la sua attualità, la sentenza della Corte costituzionale croata che il mese scorso si è pronunciata in favore dell’estensione ai cittadini stranieri dei benefici della legge croata sulle denazionalizzazioni. La sentenza, riconoscendo la parità di trattamento tra cittadini croati e stranieri, costituisce un passo importante anche se limitato a categorie ben definite di potenziali beneficiari. Non sono infatti compresi nel campo di applicazione della sentenza, come spiegano fonti diplomatiche della Farnesina, i casi coperti dai trattati internazionali (per quanto riguarda l’Italia, il Trattato di Osimo e gli Accordi di Roma).

Il governo italiano sta comunque esaminando attentamente il dispositivo della sentenza. Non ha caso ha chiesto alla propria ambasciata di Zagabria di stilare una lista delle domande italiane giacenti su tale tema. E la prossima riunione del Comitato ministeriale di coordinamento italo-croato di oggi a Zagabria potrà consentire una prima utile occasione per ottenere preliminari indicazioni sui criteri di attuazione della sentenza stessa.

Il altre parole il ministro Frattini avrà un confronto con il collega croato Jandrokovic sulla portata della sentenza della Corte costituzionale croata inserendo il tema in un contesto europeo, visto che la Croazia fra pochi mesi diventerà il 28° Paese membro dell’Unione europea. Si tratterà, dunque, di vedere con estrema attenzione se esistono casi che possono essere trattati al di à di quanto contenuto nel Trattato di Osimo e negli Accordi di Roma, lavoro, peraltro, cui si sta dedicando già da anni l’apposita commissione mista italo-croata, la quale però finora non ha dato risultati concreti in alcuna direzione.

Gli altri temi in agenda del ministro Frattini sono il rafforzamento del ruole dell’Iniziativa centroeuropea (Ince) e la creazione della macroregione europea adriatico-ionica che vede proprio nella Croazia un interlocutore di spicco, vista l’estensione delle sue coste. Caratteristica che sarà ribadita snche nel confronto sull’Iniziativa adriatico-ionica.

Tutte potenzialità che, in ambito europeo, potrebbero determinare una notevole fonte di sviluppo per l’intera area nell’ottica di uscire dall’attuale crisi economica che sta attanagliando l’Europa intera. Si tratterà, quindi, di elaborare i meccanismi che potranno portare a facilitare nuove forme reciproche di investimento e quindi di incentivazione economica, soprattutto per quel che riguarda le piccol e medie imprese, settore cui guarda con molto interesse il nostro Nordest.

Non a caso nella delegazione italiana sarà presente il viceministro Castelli il quale si farà portavoce dei nostri interessi nazionali nel rinnovo in atto in Croazia delle infrastrutture viarie, ma anche in quelle ferroviarie. Non dimentichiamo che l’Italia è il secondo partner commerciale della Croazia dopo la Germania. Un discorso che interesserà da vicino il viceministro allo Sviluppo economico, Adolfo Urso per cercare nuove soluzioni, proprio in vista dell’ingresso della Croazia nell’Ue, che incrementino l’interscambio tra i due Paesi.

Insomma, l’Italia sta lavorando in anticipo per essere tra i primi a condure per mano Zagabria a Bruxelles. Importante in questa direzione l’accordo bilaterale sulle politiche agricole che sarà sottoscritto dal ministro Galan.

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