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Non si rinuncia all’asilo italiano di Zara (Il Piccolo 22 set)

FIUME L’Unione italiana non rinuncia ad un’iniziativa che avrebbe dovuto andare in porto agli inizi di settembre di quest’anno, un progetto nato otto anni fa e che nel marzo scorso sembrava praticamente realizzato. Stiamo parlando dell’apertura di un asilo italiano a Zara. Agli inizi del mese in corso però si è avuta una cocente delusione. Non vi è stata l’inaugurazione dell’istituzione prescolastica in lingua italiana, che sarebbe stata la prima a 65 anni dalla chiusura di giardini d’infanzia e scuole elementari nella città dalmata. Nonostante l’accordo raggiunto a Zagabria sei mesi fa (all’incontro erano presenti i massimi esponenti dell’Ui e i rappresentanti del Ministero della scienza e istruzione e della municipalità dalmata) i primi di settembre l’asilo italiano non ha aperto i battenti. Per quale motivo? Il numero degli iscritti, soltanto 3, è risultato inferiore al minimo prescritto per l’apertura del giardino d’infanzia che è di 15 bambini. A causare quello che potrebbe essere considerato erroneamente come uno scarso interesse verso l’asilo, la decisione delle autorità locali e dell’istituzione prescolastica zaratina «Sunce» che hanno chiesto ai genitori di dimostrare la nazionalità italiana dei bambini. Quest’anno dunque è andata così. Pazienza.

Ma l’Ui non demorde e punta all’apertura dell’asilo italiano a Zara l’anno prossimo. Questo quanto ribadito nell’incontro avuto nella città dalmata tra Maurizio Tremul presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Rina Villani presidentessa della locale Comunità degli italiani e le massime autorità zaratine (sindaco, vicesindaco, assessore competente e capoufficio del sindaco). Sono stati colloqui protrattisi per poco più di un’ora e trascorsi all’insegna della cordialità, volti a trovare una soluzione al progetto tanto caro alla massima organizzazione della Comunità nazionale italiana di Croazia e Slovenia e a superare gli ostacoli fin qui incontrati.

L’Ui si è detta pronta a contribuire in modo non indifferente alla realizzazione dell’asilo italiano a Zara, sia per quanto riguarda l’acquisto della futura sede dell’istituzione prescolastica sia per ciò che concerne la copertura delle spese d’affitto e per provvedere all’acquisto degli arredi necessari. Fare, dunque, tutto il possibile pur di vedere realizzata un’importante iniziativa volta al mantenimento dell’identità e della cultura italiane nella città del maraschino. Dopo l’incontro avuto nei giorni scorsi ne seguirà un altro tra circa un mese, con rappresentanti della città, della locale Comunità degli italiani e dell’Ui che riprenderanno il dialogo per individuare i futuri passi da compiere onde poter aprire nel settembre 2010 un asilo italiano a Zara. (v.b.)

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