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Non alimentare l’odio fra le genti (Il Piccolo 07 nov)

LETTERE

Quale sconforto per tanti triestini constatare come venga utilizzata ogni occasione per alimentare la conflittualità nei confronti di sloveni e croati. E ciò da parte di chi triestino non è.

Ultima occasione la notizia della prossima proiezione del cortometraggio «Trst je naš».

Da una parte c’è chi critica fortemente il cortometraggio affermando di sentirsi particolarmente turbato e di aver intenzione di presentare istanza al tribunale di Bruxelles. Poi confessa candidamente di non averlo neppure visionato.

Dall’altra, un ulteriore intervento che, prendendo spunto dal cortometraggio, ricorda ancora una volta foibe ed esodo, dimenticando però (o forse ignorando) che prima di questi fatti dolorosissimi c’è stata l’invasione della Jugoslavia da parte dell’Italia, alleata di Hitler, e ci sono stati i campi di concentramento di Arbe, Gonars, Visco e tanti altri, dove furono fatti morire di fame e di freddo migliaia di jugoslavi, compresi donne, vecchi e bambini.

Ricordare in modo completo i fatti dolorosi del passato è giusto e utile, per non dimenticare gli orrori della guerra, ma utilizzarne solo una parte per alimentare l’odio tra le genti di queste terre è spregevole.

Sergio Baldassi

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