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Napolitano a Menia: a Trieste per il 150. dell’Unità (Il Piccolo 15 mag)

di ROBERTA GIANI

TRIESTE «Voglio venire a Trieste». La città ”cara al cuor” deve celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia. E deve celebrarli con il presidente della Repubblica: Giorgio Napolitano non ha dubbi. E ”pregusta” già una sua visita sotto il Colle di San Giusto: «Il Capo dello Stato mi ha detto che bisogna festeggiare l’anniversario a Trieste. E ha perfettamente ragione» racconta, sprizzando entusiasmo, Roberto Menia.

Il sottosegretario all’Ambiente raccoglie, a sorpresa, il ”desiderio” del presidente della Repubblica nel pomeriggio di ieri, nella tenuta di Castelporziano, dove si tiene la Festa di primavera: Napolitano fa gli onori di casa e, con la signora Clio, riceve tanti studenti e si sottopone a un fuoco di fila di domande. Il tema di quest’anno è la biodiversità e Menia partecipa in rappresentanza del ministero dell’Ambiente. Il clima è disteso, informale: Licia Colò presenta la Festa, l’orchesta del conservatorio di musica di Trento e il coro Vocilandia di Scaccia si esibiscono, gli studenti illustrano i loro progetti innovativi, poi arrivano le premiazioni dei vincitori.

Nella cornice festosa, all’interno della tenuta presidenziale, Napolitano avvicina Menia e lo saluta calorosamente: «Nutro una grande stima nei confronti del presidente della Repubblica. E, ormai, ci conosciamo da molto tempo» racconta il sottosegretario triestino. Esattamente, da sedici anni: «Nella mia prima legislatura, quella dal ’94 al ’96, facevamo entrambi parte della rappresentanza parlamentare italiana in seno alla Nato. E così ci siamo ritrovati spesso insieme all’estero…». Da allora, negli anni, le occasioni per vedersi e rivedersi non sono mancate.

L’ultima, appunto, a Castelporziano: Napolitano, dopo aver più volte difeso pubblicamente le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia, respingendo gli attacchi di chi le considera uno spreco o una perdita di tempo e invitando a riscoprire l’orgoglio nazionale come chiave per vincere le sfide future, non solo conferma la linea. Ma ”promuove” un’iniziativa a Trieste: «Mi ha detto che bisogna assolutamente organizzare qualcosa e mi ha espresso la volontà di venire in visita» spiega Menia. Quando? Come? «Non spetta ovviamente a me dirlo. Comunque, di sicuro, ne parlerò con il ministro alla Cultura Sandro Bondi».

Un’idea suggestiva, in verità, è emersa nel corso del colloquio informale: «Quella di Trieste potrebbe essere l’iniziativa che corona idealmente il ciclo dei festeggiamenti visto che il Risorgimento, come ci insegnavano un tempo a scuola, si chiude nel 1918» afferma Menia. Al Quirinale, e al suo inquilino più illustre, l’ultima parola.

 

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