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Mummie di Dignano: parte il restauro (Il Piccolo 18 gen)

DIGNANO A distanza di alcuni anni viene fatto nuovamente suonare il campanello d'allarme sulle condizioni a dir poco indecorose in cui versano le cosiddette mummie della Chiesa parrocchiale di San Biagio. Si tratta precisamene dei corpi mummificati di Santa Nicolosa, badessa benedettina morta a Venezia nel 1512, dei santi Leone Bembo, Giovanni Olini e parti dei corpi di S. Sebastiano e S. Barbara: in tutto ben 290 reliquie. E si parla anche di una cinquantina di guarigioni miracolose nelle vicinanze. Ebbene questo inestimabile patrimonio di arte sacra si sta inesorabilmente degradando causa l'effetto della luce e dei microorganismi che stanno intaccando i tessuti. Ricordiamo che i corpi mummificati e le reliquie furono portati dall'Italia a Dignano 180 anni fa da Gaetano Gresler per salvarli dalle devastazioni delle truppe napoleoniche che non andavano tanto per il sottile con le faccende di chiesa. Urge dunque un intervento di restauro e di recupero al quale farà seguito una presentazione più dignitosa ai fedeli e al pubblico in genere.

Già diversi anni fa era stato varato un progetto poi messo nel cassetto probabilmente per motivi di costi eccessivi. Ora per salvare le mummie dignanesi hanno unito i loro sforzi la Municipalità, la Parrocchia, la Regione nonchè le scienza dell'archeologia e del restauro i cui rappresentanti hanno preso parte a una tavola rotonda sull'argomento. E c'era anche Nazzareno Gabrielli, responsabile dei Laboratori chimici del Vaticano che conosce molto bene il problema. Alla fine è stato nominato un comitato incaricato di rispolverare e rilanciare il progetto in parola: ne fanno parte il sindaco Klaudio Vitasovic, Lucija Debeljuh, Kristina Dzin, Mario Sosic, Slaven Cetina, Nensi Giachin Marsetic, il parroco Marijan Jelenic e un esponente dell'istituto di restauro. Dunque sono rappresentate le sfere sociopolitica, ecclesiastica, scientifica e progettistica.

Durante il dibattito è più volta emerso il desiderio di andare oltre il normale restauro e la decorosa presentazione di questo patrimonio sacro che comprende anche numerosi dipinti, paramenti liturgici e argenteria risalenti all'epoca tra il 14.esimo e il 19.esimo secolo. Si vorrebbe rilanciare il turismo sacrale e addirittura fare di Dignano una meta di pellegrini. Qualcuno ha però giustamente osservato che il pellegrinaggio non si costruisce o produce ma che nasce in maniera spontanea. A parte tutto, va detto comunque che il Duomo di S. Biagio è la più grande chiesa istriana,con la capienza di 5000 fedeli. Conta tre navate, una cupola alta 25 metri mentre il campanile in perfetto stile veneziano con i suoi 60 metri d'altezza detiene il primato del più alto in Istria. (p.r.)

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