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Muggia: pronto il Monumento dell’Esodo (Il Piccolo 25 set)

MUGGIA Verrà inaugurato domani alle 17 alla presenza della presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat e del sindaco di Muggia, Nerio Nesladek, il monumento dell’Esodo degli italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia ideato da Luca Valerio Lonardo. Sorge in corrispondenza della rotatoria di innesto della strada provinciale 15 “delle Noghere” con la statale 15 “Flavia”. E non è una collocazione casuale: è la strada percorsa dalle popolazioni italiane durante l’esodo. Particolarmente simbolico il progetto risultato vincitore all’unanimità del concorso di idee indetto dalla Provincia. L’immagine è quella di una ruota, anzi cinque. Citazione dei carri – quelli su cui caricarono tra il ’44 e la fine degli anni ‘50 le proprie masserizie 250mila esuli italiani – e, al tempo stesso, simbolo dell’andare avanti, guardando al futuro. «Vuol essere un tributo alla memoria collettiva e al contempo un insegnamento per le nuove generazioni» ha spiegato la Bassa Poropat in sede di presentazione, alla quale erano presenti i rappresentanti di tutte le associazioni che hanno operato congiuntamente per la realizzazione dell’opera.

Il monumento occupa una vasta area circolare per metà a piantagione spontanea e per l’altra coltivata a sommaco, ed è dotato di una suggestiva illuminazione notturna a led a strisce modulari. La ruota rappresenta una storia comune da cui si dipanano cinque tracce, che viaggiano in direzione opposta al confine, a simboleggiare la dispersione di un intero popolo ed è vista anche come ingranaggio della storia. «Le ruote – è stato detto – tracciano idealmente i solchi profondi dell’esilio, come fossero ferite». Simbolica anche la scelta dei materiali, che richiamano il territorio carsico: per le ruote accaio ossidato e per le tracce pietra carsica, posata con l’antica tecnica del muretto a secco. A dimora anche alcuni alberi. Pur non previsti nel progetto, su indicazione della direzione regionale dell’Ambiente andranno a ricostituire la flora abbattuta per realizzare la statale 15. «Sono stata piacevolmente sorpresa dal fatto che il vincitore non sia triestino, ma un architetto napoletano che ha riferito di aver conosciuto la vicenda dell’esodo dalle parole del nonno». «La sua giovane età come quella degli altri partecipanti – hanno aggiunto gli intervenuti – ci conforta sul fatto che anche le giovani generazioni ricordino questo periodo storico”.

Il monumento sarà anche al centro di un video rivolto alle scuole che la Provincia realizzerà con l’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia e va a integrare l’opuscolo “Un percorso tra le violenze del Novecento nella provincia di Trieste” – guida sintetica ad alcuni dei più significativi luoghi della memoria – realizzato per una corretta informazione di studenti e insegnati che sempre più spesso raggiungono Trieste per turismo scolastico.

Gianfranco Terzoli

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