Morto a Udine il geometra Renzo Piccoli, esule fiumano

È mancato a Udine il 27 marzo 2024 Renzo Piccoli, nato a Fiume nel 1937: il funerale si è tenuto nella Chiesa San Marco, nella frazione di Chiavris, martedì 2 aprile 2024. Renzo era molto partecipe alle attività del Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) sin dai tempi del compianto presidente ingegnere Silvio Cattalini, esule di Zara, che condusse il sodalizio dal 1972 al 2017. “Quando era con noi dell’associazione – ha detto Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine – Renzo era sempre pieno di entusiasmo. Sono veramente addolorata, esprimo tutta la vicinanza mia personale ai parenti e a nome del Comitato provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che rappresento”.

Renzo Piccoli nacque da Firminio e Vittoria Simeoni. “Mio padre friulano si era recato a Fiume per lavorare nel locale silurificio negli anni ’20 – raccontò Renzo – e nel 1943 vedendo tempi bui spinse mia madre a rientrare in Friuli a Segnacco di Tarcento con i bambini presso i nonni”.

Firminio Piccoli restò a Fiume e diventò autista personale dell’ingegnere capo del Genio civile dell’Istria e Dalmazia, venne militarizzato con il compito di guidare un camion a gasogeno che faceva la spola tra Fiume, il Friuli e il Veneto per trasportare generi alimentari. I prodotti erano destinati alla popolazione civile da distribuirsi con la tessera annonaria.

In occasione delle feste natalizie del 1944, in viaggio nel Basso Friuli, l’autista Piccoli, in abiti civili, “è stato intercettato dalla banda di partigiani garibaldini sulla strada che da San Martino di Codroipo (UD) conduce al paese di Lonca, nei pressi di Villa Manin di Passariano – si legge in uno scritto di Renzo Piccoli sul «Messaggero Veneto» del 21 novembre 2013. – Qui i partigiani, rubato o requisito il carico, considerato un esproprio proletario, hanno ucciso mio padre (36 anni) e il suo aiutante, addetto alla legna nella caldaia del gasogeno, lasciandoli stesi nell’acqua delle Risorgive. Di questo eccidio non si è avuto riscontro nei giornali di allora, ma si trova traccia in una pubblicazione con l’elenco delle vittime della Resistenza. Negli anni ‘60 mi sono attivato per conoscere meglio il fatto e il luogo: sono venuto a sapere da un fattore, che lavorava i terreni di proprietà Kechler, che, giunto primo sul luogo, ha scoperto i cadaveri avvertendo le autorità comunali di Codroipo”.

Renzo Piccoli, oltre ad avere alcune testimonianze di partigiani locali, come l’osovano Marco Cesselli, ebbe anche un contatto con lo scrittore Elio Bartolini, che aveva partecipato alla Resistenza nella zona. “Bartolini – prosegue lo scritto di Piccoli – nel suo primo libro descrive sia il luogo, chiamato con il titolo ‘Il Ghebo’, sia le gesta del capo partigiano, che chiama ‘Il monco’, crudele, feroce, spietato nelle sue scorrerie con i suoi seguaci, giovani attratti dalla sua personalità e intraprendenza, ma nulla della sorte di mio padre. A me è rimasta l’amarezza per l’episodio: sopprimere a freddo, due vite, due padri di famiglia, per poi festeggiare con i generi alimentari. Mi permetto infine di ricordare, che allora, tre fratelli di mio padre si recarono nel cimitero di Codroipo per ritirare la bara con un triciclo. Impiegarono tre giorni ad arrivare nella casa dei miei nonni. Il funerale si è svolto la vigilia dell’ultimo Natale di guerra. Ricordo ancora bene, io (6 anni) e mia sorella (14 anni), soli, perché la mamma era disperata e sconvolta, dietro la bara di mio padre che era portata a spalle da uomini anziani del paese, arrancando sulla salita al cimitero di Sant’Eufemia. Questa è la tragedia di cui è stato capace tale che alcuni intendono osannare, mentre lui è subito fuggito in Jugoslavia con i suoi rimorsi. Caro direttore, mi creda, per la mia famiglia è stato un dramma. Ringrazio per l’ospitalità. Renzo Piccoli, Udine”.

Renzo Piccoli si diplomò geometra all’Istituto “Antonio Zanon” nel 1956. Lavorò presso studi tecnici della città, poi vinse un concorso in Provincia e lavorò anche all’Istituto Autonomo delle Case Popolari, fino al pensionamento.

Il signor Marco Moro, di Tavagnacco (UD), il 29 marzo 2024 su Facebook ha pubblicato nel gruppo “ANVGD Udine” il seguente messaggio, con l’immagine allegata: “Oltre a ricordare Renzo come un GRANDE Amico di Famiglia, un pensiero speciale alle sue innate doti tecniche, che lo rendevano un ARTISTA della progettazione! Dal piccolo mobile, curato in ogni suo dettaglio, per renderlo iper-funzionale… all’edificio più imponente con progetti architettonici ed esecutivi, eseguiti con cura, pazienza e cuore. Grazie Renzo, per tutto quello che ci hai donato”.

Ha fatto il pieno di geometri il funerale di Renzo Piccoli. La chiesa di San Marco a Udine era affollata di suoi colleghi, con una platea attenta alle significative parole di don Christian Marchica, vicario parrocchiale, che ha celebrato la santa messa in suo onore.

Sul sagrato i cugini di Renzo Piccoli, i signori Tosolini e Simeoni hanno ricordato che il funerale di Firminio Piccoli, padre di Renzo, trucidato nel 1944 dai gappisti comunisti della Bassa friulana, si tenne lungo un’irta salita verso la chiesa di Santa Eufemia a Segnacco di Tarcento (UD). Furono gli anziani del paese a scegliere quell’aspro percorso “per evitare di passare con la bara vicino alla casa del nonno dell’assassinato, altrimenti i nonni avrebbero sempre ricordato il passaggio del corteo funebre del nipote fucilato dai partigiani”.

Dal canto suo un amico architetto del defunto ha raccontato che Renzo Piccoli gradiva andare con lui a sciare a Selva di Val Gardena negli anni ’70. Dopo aver sciato si sono ritrovati con amici in una trattoria per stare in compagnia, ma il Piccoli mostrò a tutti, su dei fogli qualsiasi, l’orientamento progettuale della case popolari costruite poi, nel 1973, in via Generale Antonio Cantore quando il direttore dell’IACP era l’ingegnere Gianni Della Marina. Il grande complesso edilizio si trova nello stesso borgo di Chiavris, dove si è svolto il funerale. Del resto, si sa che Renzo Piccoli, mentre frequentava la classe quinta geometri a Udine, venne contattato e impegnato dal prestigioso studio progettuale dell’ingegnere Daffarra. Una volta diplomato, essendo un provetto disegnatore, fu ambito da vari studi di ingegneri ed architetti. Renzo era il Maestro della penna rapidograph.

Tra i numerosi presenti alla cerimonia funebre si sono notati Roberto Tirelli, dell’Associazione Partigiani Osoppo Friuli (APO), Silvano Parpinel, già geometra della Provincia e il professore Enzo Del Forno, presidente della Polisportiva Libertas Pasian di Prato (UD).

Era ampia la delegazione del Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGD presente alle esequie. Oltre alla presidente Bruna Zuccolin (parenti di Pirano), c’erano Barbara Rossi (di Sebenico) e Elio Varutti (parenti di Fiume, Pola e Veglia), componenti del Comitato Esecutivo della stessa ANVGD. Poi c’erano, nella veste di alfieri al labaro, l’architetto Franco Pischiutti (parenti di Fiume), Silvio Loreti, la cui mamma era di Spalato. Altri soci ANVGD presenti: Giorgio Gorlato, esule di Dignano d’Istria, Graziella Brusin Gorlato, Anna Maria Fasano vedova Rossi e Luigi Fasano.

Alla signora Magda Berti, nipote di Renzo Piccoli, è stato chiesto se si poteva porre la bandiera di Fiume sul feretro a cura dell’ANVGD. Nell’ultimo suo viaggio, Renzuti è stato avvolto nel drappo della sua città natale, ove svettava l’aquila con la scritta: “Indeficienter”.

Testi di Elio Varutti, coordinatore del Gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Networking a cura Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Lettori: Bruna Zuccolin, Sergio Satti e i professori Ezio Cragnolini e Enrico Modotti. Copertina: Renzo Piccoli nel 2019. Fotografie dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vice presidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web:  https://anvgdud.it/

 

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