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Monfalcone: rischio di contromanifestazione (Il Piccolo 15 nov)

La frase del presidente Ciampi, riportata sul cippo, non è piaciuta neanche all’Unione degli istriani, scesa in campo in questi giorni con il suo presidente Massimiliano Lacota. Contattato prima il prefetto di Gorizia Maria Agusta Marrosu e poi il sindaco Gianfranco Pizzolitto, Lacota ha posto un vero e proprio aut-aut all’amministrazione comunale di centrosinistra: una contromanifestazione con centinaia di partecipanti in concomitanza con quella organizzata dall’ente locale o il ripensamento dell’iniziativa, coinvolgendo questa volta i rappresentanti di chi subì quei drammi. La giunta ha così scelto la seconda strada, che evita lo scontro frontale con gli esuli, anche se non la pessima figuraccia. L’ultima in ordine di tempo, considerato com’è stata gestita dal 2007, quando il Comitato 10 febbraio sollevò la questione, a oggi la vicenda, proseguita tra tentennamenti e rinvii. Divenuti alla fine talmente pesanti da indurre ignoti a porre sul cippo dei crisantemi e una targa improvvisata il 2 novembre e a far ricomparire nei giorni successivi anche quella già realizzata dal Comitato 10 febbraio. La ricomposizione della vertenza tra Unione degli istriani e amministrazione si è consumata ieri, in pubblico, con un incontro tra Lacota e la vicesindaco Silvia Altran.

«Quando ho visto di che scritta si trattava, non volevo crederci – ha comunque esordito ieri Lacota -. Non volevo credere fosse stata scelta una frase che invece di rendere onore alle vittime della pulizia etnica le colpevolizza dopo la morte. In Italia ho inaugurato 85 monumenti agli infoibati e agli esuli e non si trattava delle due pietre in croce scelte dal Comune di Monfalcone e che proprio perchè tali avevano bisogno di una targa chiarificatrice».

Lacota ha puntato inoltre il dito sulla mancanza di un qualsiasi coinvolgimento delle associazioni dei cittadini coinvolti dalle vicende del confine orientale nella scelta della scritta da apporre al monumento. «Anche nella mia famiglia c’è un infoibato e la mia sensibilità sul tema è viva – ha detto ieri la vicesindaco Altran -. Ci tenevo soprattutto alla seconda parte del pensiero di Ciampi. Se però questa frase invece di consolare crea dolore, allora non è un problema fare un percorso diverso. Congeliamo questa frase e ritroviamoci attorno a un tavolo per sceglierne un'altra, condivisa da tutti». Una retromarcia che comunque ha lasciato dell’amaro in bocca. Presenti all’incontro ieri hanno contestato fra l’altro la data scelta per inaugurare il monumento, il 16 novembre, giornata dedicata alla tolleranza dall’Unesco.

Laura Blasich

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