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Mondo dell’esodo in lutto per Licia Cossetto – 06ott13

Stava raggiungendo Trieste per la cerimonia dedicata al settantesimo dal martirio della sorella: il suo viaggio si è fermato a metà strada, mentre tutti l’attendevano per abbracciarla e testimoniarle il proprio affetto. Licia Cossetto e’ mancata oggi e lascia nel dolore tutta una comunità che è stata al suo fianco nella lotta di una vita intera dedicata al ricordo di Norma, quella sorella ventiquattrenne che nel 1943 venne prelevata da casa, imprigionata e seviziata e poi precipitata in una foiba nei pressi di Santa Domenica, in località Surani. Il commento commosso di tutti e’ stato di incredulità: nello stesso giorno in cui era scomparsa la sorella, sorte ha voluto che anche Licia se ne andasse quasi fondendole in un’unica storia quale in effetti e’ stata, Licia e’ morta il giorno in cui hannoriesumato dalla foiba il corpo martoriato della sorella, Norma ha sempre vissuto nel quotidiano della sorella che ne ha fatto una ragione di vita tanto da affidare al nome di Norma il ricordo della sofferenza di un popolo intero.

“Io rispetto tutti i morti – aveva dichiarato in un’intervista – di qualunque appartenenza o ideale, però avrei voluto che rispettassero anche i nostri. Da insegnante posso attestare come nessun libro di scuola abbia mai parlato delle nostre tragediea”.

Poi è venuto il Giorno del Ricordo, l’intitolazione di vie e piazze alla giovane istriana colpevole di essere italiana in una terra sconvolta da un nazionalismo slavo travestito da lotta di liberazione. Il presidente della repubblica le ha consegnato la medaglia d’oro al ricordo e l’Universita’ di Padova ha corretto in parte la dicitura di una targa ricordo che non rendeva ragione alla fine terribile di quella ragazza che era tornata in Istria per la sua tesi di laurea dedicata alla sua terra rossa.

Anche Santa Domenica stava aspettando Licia per la messa di domani e l’omaggio alla tomba di famiglia, ora il pensiero va alle due sorelle, unite per sempre.

Le associazioni degli Esuli hanno accolto con le lacrime la notizia, rimbalzata in un momento in tutto il Paese con un tam tam di cordoglio e commozione. Licia non era solo una testimone ma un’amica, una persona da abbracciare, da salutare ai convegni ed ai raduni, la personificazione di una vicenda collettiva.

Lo conferma con la voce rotta dell’emozione Renzo Codarin, unitamente a Antonio Ballarin, Guido Brazzoduro, Franco Luxardo, Tullio Canevari, Manuele Braico e gli altri presidenti delle associazioni in quest’anno in cui sono mancati Ottavio Missoni, Maria Pasquinelli e tanti altri testimoni di un mondo che il tempo sta dissolvendo ma che non dimentica, anche grazie al testimone consegnato alle nuove generazioni.

da www.arcipelagoadriatico.it 5 ottobre 2013

 

 

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