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Missoni a Udine con l’ANVGD

91 anni, con uno dei suoi immancabili cardigan colorati, Ottavio Missoni incarna tutta l’eleganza di «una vita sul filo di lana». In una sala piena, ieri nella sede della Fondazione Crup, lo stilista ha ricordato la sua vita, messa nero su bianco in un libro che trasuda storia, quella vera e vissuta, un filo di lana che solo dopo tanti anni si lega alla moda e ai colori.

 

La vita, Missoni, l’ha vissuta sul filo fin da ragazzo, dai nastri tagliati sulle piste di atletica, alla guerra. Classe 1921, Ottavio Missoni è nato a Ragusa (oggi Dubrovnik), ha trascorso la sua giovinezza a Zara, dove è rimasto fino al 1941, collezionando i primi successi nell’atletica leggera. Poi sono arrivati gli anni della guerra, la battaglia di El Alamein e i 4 anni di prigionia in Egitto. Nel giorno della memoria, Missoni ha parlato anche di quella guerra, «una guerra scema che non dovevamo fare. Con il nostro intervento almeno abbiamo aiutato la Germania a perdere»: anche la sua ironia è elegante, a smorzare il dolore di un ricordo che dopo tanti anni fa ancora male.

 

Ma le parole più belle sono quelle che dedica alla sua vita: la moda. «Il colore è parte integrante del mio Dna. Dalla Dalmazia e da Ragusa ho portato con me i blu, che profumano d’oltremare, e i rossi aranciati dei tramonti sull’Adriatico; i gialli caldi screziati d’ocra e marrone parlano di rocce e sabbie, lambite, rimescolate ed erose dalle onde. Non possono mancare i neri, che amalgamano. E poi il viola, mio colore prediletto, in tutte le sue sfumature. Se si guarda bene c’è sempre, anche se non compare a prima vista».

 

Lisa Zancaner “Il Gazzettino” 28 gennaio 2012

 

 

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