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Milosevic: dopo 10 anni il suo pensiero resiste (Il Piccolo 25 set)

BELGRADO Il regime di Slobodan Milosevic è caduto dieci anni fa, ma l'era di Milosevic non è ancora completamente chiusa, e il sistema attuale è ancora impregnato del vecchio regime. È questa l'opinione di Dusan Janjic, noto politologo e sociologo serbo, testimone di tutti i più importanti eventi registratisi a Belgrado negli ultimi decenni.

«A voler essere precisi, si può dire che dal 5 ottobre del 2000 stiamo vivendo un'epoca post-Milosevic», ha detto all'Ansa Janjic secondo il quale «i più ricchi attualmente in Serbia, i cosiddetti tycoon, sono tutte persone legate in passato a Milosevic». A suo avviso, quanto avvenuto dieci anni fa si potrebbe definire 'un putch incompiutò del quale hanno beneficiato sopratutto coloro che, pur appoggiando la svolta democratica, hanno approfittato al meglio delle aperture economiche per accumulare ricchezze e patrimoni.

Non tutto quello che era stato anticipato e promesso dieci anni fa è stato attuato – ha osservato Janjic. Innanzitutto, la nuova costituzione che «non è del tutto democratica» e non è ben chiaro se la Serbia sia una repubblica parlamentare o presidenziale. Accanto poi alla proprietà privata e statale esiste una «proprietà pubblica», che sfugge ai controlli dello stato e fa gli interessi dei tycoon. Inoltre, la Serbia «non è diventata ancora quello Stato delle Regioni di stampo federale», così come promesso, nè è stato messo a punto un «vero modello su come passare dal comunismo al capitalismo».

«In Serbia è stato applicato un modello che si avvicinava più al sistema russo che non a quello europeo, così che in dieci anni siamo avanzati poco verso l'Europa», ha osservato Janjic. Ora, ha concluso Janjic, «la Serbia è a un bivio: o continuare in direzione della Ue oppure prendere un'altra strada separandosi dalla prospettiva europea e tornando al passato».

Sul Kosovo infine, il politologo è realista sull'indipendenza proclamata da Pristina. «Bisogna accettare la realtà dei fatti, ma con una condizione: dobbiamo riconoscere il Kosovo il giorno dopo il nostro ingresso nella Ue».

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