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Maturità: entusiasti gli Esuli (repubblica.it 22 giu)

La prima volta delle foibe in un esame di Stato. E la prima volta – anche se in un'appendice – in cui viene utilizzata una dichiarazione di Mussolini come documento per costruire un tema. La scelta del Ministero dell'istruzione è destinata a non passare inosservata. Soprattutto a destra, che esulta e parla di un'autentica svolta. Plaudono il ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri, secondo cui "si ricompone una memoria collettiva", il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che parla di "scelta positiva", e il ministro per la gioventù Giorgia Meloni che, se avesse dovuto sostenere l'esame quest'anno, avrebbe fatto sicuramente quello sulle foibe.

Secondo il sottosegretario all'Ambiente Roberto Menia, primo firmatario della legge che ha istituito il Giorno del Ricordo, la scelta rappresenta "una bella vittoria sulla strada della giustizia", mentre per il membro del Pdl Renato Farina, della Commissione Cultura della Camera, è finalmente stato dato "uno schiaffo all'oscurantismo''. Paola Frassinetti, deputato del Pdl e presentatrice di una risoluzione in Commissione Istruzione per diffondere nelle scuole la conoscenza delle foibe, ha anche precisato che quella del Ministero è una decisione che "rende onore ai martiri".

Il deputato del Pd Ettore Rosato precisa invece che la traccia, per quanto "di impegnativo valore simbolico, è sicuramente anche una prova difficile per gli studenti". "E' bene che i nostri figli leggano tutte le pagine della storia italiana – ha  aggiunto – ma dovremmo guardare a queste conquiste culturali con meno trionfalismo". 

La scelta della Gelmini non poteva naturalmente lasciare indifferenti le associazioni degli esuli e i rappresentanti istituzionali delle città che hanno vissuto da vicino quel periodo storico. Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, ha dichiarato che "finalmente il "secolo breve" è alle spalle", un'opinione condivisa dal presidente della Federazione degli esuli istriani, fiumani e dalmati Renzo Codarin, secondo cui "il tema sulle foibe è perfetto" e da Lucio Toth, presidente dell'Associazione nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia (Angvd), secondo cui, malgrado le polemiche, "è meglio che se ne parli piuttosto che non".

 

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