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Marzo: 7mila studenti a Basovizza (Il Piccolo 04 mag)

di MATTEO UNTERWEGER

A marzo sono arrivati in visita a Trieste da altre città almeno 7413 studenti. Scolaresche i cui pullman (39 provenienti dalla Lombardia) si sono fermati sicuramente alla Foiba di Basovizza, dove la Lega nazionale ne ha registrato la presenza, ma che probabilmente avranno fatto tappa anche alla Risiera di San Sabba e negli altri siti di interesse culturale, storico e turistico della provincia. Un’affluenza massiccia, quella legata alle gite organizzate dalle scuole, che ha continuato ad essere tale in aprile e presumibilmente non si arresterà prima della fine di maggio.

Di certo, anche a occhio nudo nei giorni scorsi è stato possibile constatare come, nei principali punti d’attrazione locali da San Giusto a Miramare oltre appunto a Basovizza e Valmaura, a Trieste si stia registrando un autentico boom di presenze da parte di comitive di studenti. Gran parte di questi ragazzi, però, non ha dormito in città, bensì a Grado o anche oltre confine (a Isola, per esempio): l’offerta ricettiva del territorio conta, esclusi i campeggi e le foresterie o case per ferie, su 4458 posti letto dagli hotel di lusso ai bed&breakfast. Molte delle strutture, però, non hanno le caratteristiche ideali per rispondere alle esigenze di una gita scolastica: «In tutta la provincia, saranno una ventina le realtà che ospitano gruppi di studenti – traccia il quadro Guerrino Lanci, presidente dell’Associazione albergatori e numero uno di Promotrieste -. La domanda specifica, infatti, chiede di non superare i 30 euro di spesa a notte in mezza pensione. Un budget sostenibile solo con il ricorso a camere multiple, da quattro persone l’una, in alberghi a due o, a volte, a tre stelle. Qui a Trieste – continua Lanci – l’offerta punta particolarmente a un altro target, collegato al divertimento o ai congressi. Tanto che alcune strutture, in certi casi, stipulano con le società che prenotano per congressisti dei contratti in base ai quali sono obbligate a non ospitare studenti nel medesimo periodo di permanenza. È più facile, così, che le scuole scelgano le proposte di località vicine che nel periodo fra marzo e maggio non registrano una grande affluenza di visitatori. Penso a Grado e Lignano, ad esempio, la cui stagione di riferimento è l’estate e che con le scolaresche possono assicurarsi un riscontro redditizio anche in primavera».

Una tendenza confermata dal presidente di “Grado Turismo” Roberto Bernacchia: «Tra marzo e aprile le nostre strutture ricettive hanno ottenuto ottime risposte in termini di arrivi di studenti. Sono stati occupati fra i 600 e i 1000 posti letto (su una capacità complessiva da 4500, chiaramente non tutti di profilo aderente alle necessità dei giovani e dei loro docenti, ndr). A nostro vantaggio c’è pure la vicinanza con Aquileia». Una tappa quasi d’obbligo, quest’ultima, per chi arriva da fuori regione. Un discorso che vale anche per Trieste. «Ci sono due aspetti che concorrono a determinare questa situazione – conferma l’assessore con delega al Turismo del Comune di Trieste, Paolo Rovis -. Da una parte, la nostra scelta di riferirci a un target turistico di medio alto livello, attraverso alberghi di qualità. Le strutture che possono accogliere studenti, qui, sono di conseguenza sempre piene. Dall’altro lato, c’è ad esempio Grado le cui strutture tra marzo e maggio sono praticamente vuote e hanno la possibilità di accogliere le comitive scolastiche». Sull’impennata di visite in città nell’ultimo periodo, in assenza di dati precisi, Rovis sottolinea: «Oltre all’attrattività di luoghi storici simbolo come sono diventati Foiba e Risiera, c’è pure l’aspetto di una Trieste sempre più scelta quale luogo ideale dove girare fiction per la tv. Queste poi ne promuovono l’immagine».

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