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Mare, terre, fattorie e saline: alla scoperta dell’Istria

L’altra Istria. È quella slovena, situata a un passo da Trieste e particolarmente affascinante. Affacciata sul mare Adriatico per circa 46 chilometri si annuncia al turista italiano con la verde penisola di Ancarano dove ammirare i giardini del Monastero Benedettino, dove i monaci trasmettevano le conoscenze mediche già nell’XI secolo, e il  rilassante Parco Termale dell’ex Sanatorio. Assolutamente da vedere l’incontaminato Parco Paesaggistico di  Punta Grossa con un’antica fattoria, un forno comunitario per la cottura del pane, bunker, due postazioni da cannone della Seconda Guerra Mondiale e una torre di guardia. Proseguendo lungo la costa si raggiunge Capodistria, con il centro storico che conserva i gioielli architettonici lasciati da 500 anni di dominio della Serenissima, quali il Palazzo Pretorio, le cui origini risalgono al XIII secolo, e il Palazzo della Loggia,  pregevoli esempi di gotico veneziano.

Fuori dal centro abitato la Riserva Naturale di Val Stagnon, dove nidificano centinaia di uccelli, e il Ciglione carsico con decine di sentieri ciclabili ed escursionistici e le celebri pareti di  arrampicata per i più sportivi. Poco lontano incontriamo Isola, un borgo ancora oggi famoso per la pesca e la lavorazione del pesce. Non a caso il cuore della cittadina è il  pittoresco porto mandracchio – il porticciolo per le barche più piccole – da dove parte la passeggiata che porta alla bella spiaggia cittadina Svetilnik, una delle otto di quest’aerea. Gironzolando per le stradine che attraversano il centro storico dal  fascino veneziano si incontrano l’Isolana – La Casa del Mare, museo che raccoglie navi, barche e storie di pescatori; palazzo Besenghi degli Ughi, un edificio a tre piani che risale al tardo barocco,  e la chiesa di San Mauro, con il panoramico campanile.  Il vicino Parco archeologico di San Simone conserva i resti di un’antica villa romana, con il porto ora sommerso.

La tappa successiva è Pirano, la città medievale più affascinante della costa slovena. Un piccolo gioiello con il reticolo di vicoli che porta agli eleganti palazzi che si affacciano sull’ellittica Piazza Tartini, dedicata all’omonimo e celebre musicista piranese, che guarda sull’incantevole mandracchio, dove trovano rifugio barche dai colori accessi.  Una passeggiata sulle antiche mura che proteggevano la città permette di  ammirare il panorama sulla costa e di visitare, lungo la discesa,  la secentesca chiesa di San Giorgio, il cui campanile è la perfetta copia in scala di quello di San Marco a Venezia. Dopo una sosta a  Strugnano, conosciuta per la Baia della Luna, la più bella insenatura marina slovena, il nostro viaggio si conclude a  Portorose, antica località di villeggiatura come testimonia il Kempinski Palace Portorož, una delle strutture più prestigiose dell’allora Riviera Austro-Ungarica oggi parte del patrimonio culturale del Paese, dove all’inizio del XX secolo si effettuavano terapie con salamoia e fanghi.

La storia di Portorose è strettamente legata alle Saline di Sicciole, oggi riserva naturalistica attraversata da sentieri e raggiungibile anche in bicicletta distando solo  5 chilometri dal centro abitato. Qui si possono osservare i salinai  che lavorano il sale ancora come 700 anni fa e rilassarsi nella SPA totalmente naturale ed en plein air, dove concedersi una seduta di talassoterapia a base di fanghi termali e acqua madre. Gli ex grandi  magazzini del sale Grando e Monfort, costruiti nel 1858 e 1859 per custodire l’oro bianco di Pirano, oggi ospitano il Museo Marittimo e mostre di arte contemporanea. Se rimane ancora un po’ di tempo a disposizione si può, infine, lasciare la costa e raggiungere alcuni tranquilli borghi nell’entroterra, come Padna-Padena, Nova Vas o Sveti Peter, con i centri storici fatti di vicoli in pietra, antiche chiese e vecchi edifici in mezzo al verde.

Giuseppe Ortolano
Fonte: la Repubblica – 08/05/2023

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