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L’Isola Calva – Goli Otok, un feroce “campo di rieducazione”

Dopo la Seconda guerra mondiale la spregiudicata politica estera del dittatore comunista Tito mirava a rendere la neonata Jugoslavia lo Stato egemone nella penisola balcanica: infiltrazioni nella guerra civile greca, tentativi di fagocitare la Bulgaria e l’Albania, senza dimenticare una fitta rete spionistica presente in Italia.

Dopo che l’appoggio di Stalin e dell’Unione Sovietica aveva consentito al regime di Belgrado di ottenere gran parte delle sue rivendicazioni territoriali nei confronti dell’Italia, nell’estate del 1948 la Jugoslavia fu espulsa dal Cominform, l’organizzazione di coordinamento tra Stati e partiti comunisti nel mondo. L’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche rappresentava tuttavia un punto di riferimento ideologico imprescindibile per tantissimi militanti e dirigenti comunisti jugoslavi, compresi quelli appartenenti alla comunità italiana autoctona o addirittura giunti nell’ambito del “controesodo dei monfalconesi”, cioè operai provenienti soprattutto dai cantieri di Monfalcone (GO) che abbandonarono l’Italia, appartenente nell’ambito della Guerra Fredda al blocco occidentale, per andare a realizzare il socialismo in Jugoslavia.

Accusati di “cominformismo” per la loro lealtà al Cremlino ed al comunismo sovietico, a migliaia finirono in “campi di rieducazione” che il regime titoista aveva allestito: il più tremendo di questi era stato realizzato nell’arcipelago dalmata, sull’inospitale Isola Calva (Goli Otok in croato).

L’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ha sostenuto il reportage che il giornalista della testata online Inside Over Matteo Carnieletto ha dedicato a questo luogo di detenzione, mentre la trasmissione della Rai Spotlight ha trasmesso venerdì 17 novembre un servizio intitolato Gli italiani nel gulag di Goli Otok. Dalla parte sbagliata della Storia. che può essere rivisto su Raiplay a questo link:

https://www.raiplay.it/video/2023/11/Spotlight—Gli-Italiani-nel-gulag-di-Goli-Otok-Dalla-parte-sbagliata-della-Storia-a1e502eb-6634-4aaa-b7ba-f8282707d489.html

Anche il settimanale della comunità italiana autoctona dell’Adriatico orientale Panorama ha recentemente realizzato un reportage intitolato C’è una seconda vita per il gulag di Tito? con testi e foto di Igor Kramarsich che può essere letto anche online:

https://lavoce.hr/panorama/ce-una-seconda-vita-per-il-gulag-di-tito-foto

[rassegna a cura di Lorenzo Salimbeni]

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