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L’inganno della memoria cancellata. Cento anni dopo la Grande Guerra (Corriere della Sera 16set14)

 

Alla fine ha avuto la meglio Benedetto XV. Come non accorgersi infatti che è stata la sua interpretazione di quanto cominciò ad accadere esattamente cento anni fa? Il 4 agosto 1914, il giorno in cui la guerra europea divenne realmente mondiale per effetto della dichiarazione di guerra dell’Inghilterra alla Germania, seguita dopo pochi giorni dall’intervento del Giappone e dell’Impero turco, è stata proprio la sua interpretazione di quell’evento, dicevo, che oggi l’intera opinione pubblica europea sembra avere ormai definitivamente adottato. Cos’altro pensiamo tutti che sia stata la Prima guerra mondiale al dunque se non un’«inutile strage», come per l’appunto la definì fin dall’inizio il Papa del tempo? Non a caso le altre due grandi interpretazioni di quell’evento che in contemporanea ad esso videro la luce, quella del presidente americano Wilson che considerava la guerra come l’ultimo scontro tra la libertà dei popoli da un lato e la tirannide della Realpolitik dall’altro, e quella di Lenin che vi vedeva invece una semplice lotta intestina al capitalismo imperialista, anticamera della rivoluzione mondiale. Entrambe quelle due visioni sono ormai solo roba d’archivio. Sì, dappertutto ha vinto l’«inutile strage». Per averne conferma basta pensare al tono e ai contenuti delle commemorazioni centenarie che ormai s’infittiscono anche in Italia. È tutto un ricordo delle cecità dei politici di quegli anni, delle bugie della propaganda, degli orrori delle trincee, della crudeltà degli ordini, dei disagi disumani della vita quotidiana, della carneficina degli assalti, delle mutilazioni.

 

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http://archiviostorico.corriere.it/2014/agosto/04/memoria_cancellata_Inganno_della_Memoria_co_0_20140804_ba4d8bea-1b99-11e4-95b0-821e2f3fec28.shtml

 

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