Si sono chiuse stamane a Trieste, con una solenne cerimonia in Municipio, nella Sala del Consiglio affollata, le celebrazioni del 120° di fondazione della Lega Nazionale (dicembre 1891). Anche se un ultimo appuntamento è previsto per martedì mattina 30 ottobre, con un convegno di studi storici che si svolgerà al Liceo “Dante Alighieri”.
E’ stato il Sindaco Roberto Cosolini, ad aprire oggi l’incontro, ricordando l’opera fin qui svolta “attraverso tre secoli dalla Lega Nazionale per la conservazione della lingua e della cultura italiana”, auspicando come questa preziosa opera spiccatamente culturale “possa continuare anche nei tempi futuri, nel nuovo quadro di dimensione ormai europea e internazionale.”
Il Sindaco Cosolini ha anche vivamente ringraziato la Lega Nazionale per lo spirito di dedizione e di volontaristico sacrificio con cui il sodalizio opera, anche in collaborazione costante con il Comune specificamente nel settore museale, in particolare curando, con significativi risultati, il Sacrario e il Centro di Documentazione della Foiba di Basovizza.
E’ toccato quindi al Presidente della Lega Paolo Sardos Albertini “mettere a fuoco” il senso di questo 120° anniversario. Il primo pensiero è stato per i “soci fondatori” del sodalizio, e poi ha voluto ricordare i valori basilari, ovvero “i quattro ingredienti fondamentali che costituiscono, da sempre, l’anima profonda della Lega Nazionale: Identità e Nazione, Italia e Libertà”, e proprio il tema dell’identità, secondo il presidente della Lega Nazionale, “sarà destinato ad assumere una sempre maggiore importanza di fronte alla crisi degli stati nazionali. In un quadro in cui la stessa Europa non potrà trovare un suo senso pieno e motivo di esistere se non in una visione di ‘Europa delle Patrie’ – piuttosto che degli Stati – come la immaginò Charles De Gaulle.”
Ed esiste anche uno storico, profondo legame della Lega Nazionale con il Municipio di Trieste, segnato, in particolare, da due momenti “topici” della storia del sodalizio e dell’intera città: il primo, la fondazione stessa della Lega, voluta dalla città; il secondo, legato al dopoguerra. A tale proposito Sardos ha voluto consegnare una targa commemorativa al Sindaco Cosolini, recante la seguente iscrizione: “La Lega Nazionale orgogliosa del rapporto di collaborazione che fin dal suo nascere la unisce al Comune di Trieste, nel 120° anniversario della sua fondazione”.
Intenso e commosso l’intervento di Gianfranco Gambassini che, in qualità di “Socio Onorario”, ha svolto un “profilo” storico e culturale della Lega e delle diverse “stagioni” della sua esperienza. Giovane fiorentino arrivò a Trieste nel 1951 “animato com’ero da uno straordinario spirito di orgoglio nazionale”, dedicando da allora tutta una vita alla città e ai suoi molteplici problemi, ha ripercorso le varie fasi di questa tormentata storia cittadina: dai fatti di sangue del 1953, con le giovani vittime di piazza Unità e di piazza Sant’Antonio Nuovo, fino al Trattato italo-jugoslavo di Osimo “che provocò la ‘rivoluzione democratica’ della città e la nascita della Lista per Trieste” che, come noto, ebbe in Gambassini uno dei più importanti protagonisti (e qui l’oratore ha voluto ricordare e rendere omaggio alle figure di Letizia Fonda Savio e di Manlio Cecovini “il Sindaco più amato dai triestini”, ha detto).
Per concludere l’appassionato discorso – che ha registrato un lungo finale tributo di applausi dei presenti – con la considerazione che, al di là dei tempi e del mutare delle situazioni, “la funzione della Lega Nazionale è ancora insostituibile”.
In chiusura, il Presidente Sardos Albertini, dopo aver sottolineato come l’odierna cerimonia si sia svolta in non casuale concomitanza con il 58° anniversario del ritorno dell’Italia, del 26 ottobre 1954 (celebrato poco prima con l’alzabandiera in piazza dell’Unità) ha voluto anche ricordare come un ulteriore motivo di soddisfazione in questa lunga storia della Lega sia stato rappresentato dal vero e proprio “pantheon” di intellettuali e uomini di cultura che vi hanno partecipato: dal compositore Leoncavallo che musicò l’Inno della Lega Nazionale (“Viva Dante il gran maestro”), al pittore futurista Depero, a Marinetti, ma anche – cosa poco nota – a James Joyce collaboratore e “propagandista” della Lega qui a Trieste come pure a Dublino, e allo stesso Italo Svevo che fu pure “direttore” della Lega.
Le celebrazioni, martedì 30 ottobre, proseguiranno e si concluderanno al Liceo “Dante Alighieri”, a partire dalle ore 9.30, con l’omaggio al Famedio e il ricordo dei Caduti, cui seguirà, nell’Aula Magna dello stesso Liceo, un incontro di studi, curato dal prof. Diego Redivo, che vedrà quali relatori lo stesso Redivo (“La Lega Nazionale tra la fine dell’impero asburgico e il consolidamento del fascismo – 1891-1929”), Diana De Rosa (“Il sistema scolastico ed educativo della Lega Nazionale – 1891-1929”), Ivan Buttignon (“Lega Nazionale e Governo Militare Alleato, una rivalità culturale – 1946-1954”) e Roberto Spazzali (“La Lega Nazionale e gli anni del crepuscolo dell’idea di nazione – 1965-1985”).
da www.arcipelagoadriatico.it 26 ottobre 2012